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Quando Re Carlo III visitò la provincia di Macerata e tirò un “bidone reale” ad Ascoli: «Lo aspettavano, ma si mise a dipingere»

VISITA REALE - Nel 1988 è stato ospite della famiglia Leopardi, a Recanati. Ammaliato dalle bellezze del Maceratese, rimase particolarmente colpito da Monte San Martino. Pierpaolo Bottoni era tra gli accompagnatori del Duca di Edimburgo nel santuario dove è conservato il Polittico di Crivelli: «Venne perché portato dall'ambasciatore Pascucci. Quel giorno in poche ore si radunarono 400 persone ad attenderlo. I fotografi si erano nascosti sotto un telo dentro la chiesa, vennero cacciati». Fece anche tappa a Urbisaglia
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La visita di Carlo III a Monte San Martino

di Leonardo Giorgi

 

Re, per un giorno, in provincia di Macerata. Nel giorno in cui Carlo III d’Inghilterra sale ufficialmente al trono che per 70 anni è stato della Regina Elisabetta II, scomparsa all’età di 96 anni lo scorso giovedì, torna alla memoria la visita a Recanati che l’allora principe fece nel maggio del 1988.

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Ospite della famiglia Leopardi, Carlo III rimase ammaliato dalla bellezza del territorio e dei tesori del Maceratese. Oggi testimone di quella visita, per la famiglia Leopardi, resta la contessa Olimpia che, raggiunta telefonicamente, si è limitata a dire che si trattò di una visita privata. Ma tra saluti, ritardi, imprevisti e… acquarelli, la visita del sovrano del Regno Unito in realtà è scolpita nei ricordi di chi ha vissuto quei giorni in prima persona.

 

Tra questi, colui che ha accompagnato Carlo in una visita a Monte San Martino che fece scalpore: il Duca di Edimburgo si innamorò così tanto dei paesaggi che circondano il borgo medievale da rimandare e infine annullare la visita alla città di Ascoli dove l’amministrazione comunale e la popolazione erano in trepidante attesa da diverse ore.

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«Carlo fu invitato qui dall’ambasciatore Pascucci di Monte San Martino – rammenta con Cronache Maceratesi, Pierpaolo Bottoni, custode della parrocchia -. Pascucci era stato ambasciatore d’Africa e d’Inghilterra, conosceva bene Carlo. Quel giorno, dopo la visita a Recanati, promise a Carlo che gli avrebbe fatto una sorpresa, dicendogli solamente “Ti porto in un paesino che ti piacerà”. Carlo infatti era un grande appassionato di Crivelli e non sapeva che a Monte San Martino ci fosse il nostro Polittico. Nel paesino si sparse subito la voce e davanti la chiesa di San Martino si radunarono in pochi minuti circa 400 persone. Arrivarono tantissimi fotografi, dieci di loro provarono addirittura a nascondersi all’interno della chiesa, sotto un telo, ma vennero scoperti poco dopo e cacciati via. Io entrai insieme a Carlo e la sua scorta perché accompagnavo Don Gennaro Ferretti, per dargli una mano.

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Alcune delle poche foto che siamo riusciti a fare durante la vista sono mie. All’uscita della chiesa il principe lasciò la sua dedica sulla pagina del libro delle firme che era posto all’interno. In seguito quella pagina è stata strappata e trafugata, non sappiamo che fine abbia fatto. Dopo la visita comunque, Carlo andò a pranzo a casa dell’ambasciatore, a Monte San Martino. Nel pomeriggio doveva appunto andare ad Ascoli,  ma lui, ispirato dal paesaggio, si mise a dipingere acquarelli». «Inutile dire – ride Bottoni – che ad Ascoli rimasero avvelenati con il principe. Il giorno dopo un giornale del posto titolò a caratteri cubitali Ascoli: bidone reale».

 

In quello stesso giorno Carlo visitò anche l’area della città romana antica di Urbisaglia, quando non era ancora diventata uno dei Parchi archeologici più importanti del Centro Italia.

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Carlo d’Inghilterra a Urbisaglia (le immagini dello storico Roberto Cruciani, condivise su Facebook da Paola Ciccioli)

 

Nelle immagini dello storico Roberto Cruciani, condivise su Facebook da Paola Ciccioli, si vede la visita Carlo d’Inghilterra nel comune prima di partire con la sua Jaguar verso Monte San Martino. Tra le due tappe, il re volle visitare l’Abbadia di Fiastra. Il tour di Carlo III durò alcuni giorni a partire dal 9 maggio quando atterrò all’aeroporto di Falconara su di un aereo militare che lui stesso pilotato. A Palazzo Leopardi gli erano stati riservati degli appartamenti rinnovati per l’occasione, tra i giardini e le stanze da cui Giacomo guardava le ‘vaghe stelle dell’Orsa’. Solo dal giorno dopo per il re cominciò una vera e propria full immersion tra le bellezze marchigiane, con itinerari tenuti segreti fino all’ultimo per motivi di sicurezza, ma anche con imprevisti “regali”, come quello di Monte San Martino. In provincia Carlo si fermò anche a Sarnano.

 

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La visita a Urbisaglia nelle immagini dello storico Roberto Cruciani, condivise su Facebook da Paola Ciccioli

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