di Luca Capponi
«I costi delle bollette sono triplicati, al tempo stesso quelli delle materie prime hanno subito un rialzo del 40%. Per sopravvivere e tamponare le perdite saremo costretti ad aumentare i prezzi dei nostri prodotti di circa il 40%. Non è una cosa che facciamo a cuor leggero, il pensiero non mi fa dormire la notte».
Quelle di Angela Velenosi sono parole accorate, che pronuncia con sincero trasporto. La crisi energetica che sta attanagliando migliaia di imprenditori, commercianti, ristoratori e tutti quanti abbiano un’attività in proprio, oltre ai cittadini che ogni mese si trovano a dover far quadrare i conti davanti ad un’impennata dei costi senza precedenti, sta coinvolgendo anche il settore vitivinicolo, in cui la “Velenosi” è una delle realtà marchigiane più celebrate dal lontano 1984. Quattro aziende situate ad Ascoli, Castorano, Monsampolo e Castel di Lama, vini premiati in tutto il mondo, 55 nazioni servite e una produzione annua di circa 2.500.000 bottiglie.
«Sulle bollette faccio l’esempio del caso più eclatante registrato in uno dei nostri siti: a giugno il costo fu di 2.600 euro, oggi siamo arrivati a 11.000 euro di spesa per l’energia -continua Angela Velenosi-. Il trend è questo con aumenti del 300%, se ci aggiungiamo anche i rincari di vetro, tappi e cartoni, con costi quadruplicati, il quadro è abbastanza chiaro: stiamo andando avanti per tamponare le perdite, non ci sono guadagni ma solo sopravvivenza, stiamo stringendo i denti e null’altro».
«I prossimi mesi rischiano di trasformarsi in un bagno di sangue, nel Piceno stiamo vivendo continui stress economici e finanziari da sette lunghi anni, prima il sisma poi il Covid ed ora la crisi energetica -va avanti-. Ecco perché alla prossima scadenza saremo costretti a consegnare un listino prezzi con aumenti del 40%, un momento che insieme ai miei collaboratori stiamo vivendo con apprensione costante. L’ultimo aumento lo avevamo messo in campo ad inizio 2021, ma si trattava di un rialzo contenuto, intorno al 4%. Ora la situazione è purtroppo ben diversa, aumentiamo per recepire gli aumenti».
Angela Velenosi parla con senno anche della globalità della situazione del mercato internazionale. E non solo.
«C’è da capire bene cosa accadrà, ma la possibilità concreta è di perdere terreno rispetto alla Francia, dove la situazione energetica è migliore della nostra, ma anche nei confronti di nazioni come Argentina, Australia e Sud Africa, che potrebbero divenire più competitivi di noi per i grandi mercati di Cina e più in generale dell’Asia -spiega ancora Angela Velenosi-. Resto comunque fiduciosa come lo ero durante la, pur diversa, fase più dura della pandemia; sono sicura che non verremo lasciati soli, altrimenti si rischia davvero la rivoluzione sociale».
«La verità è che non siamo pronti a una guerra così, non abbiamo nel dna questo modo di intendere le cose -è la conclusione-. Siamo cresciuti studiando, abbiamo costruito fondamenta come dialogo, confronto, mediazione; la guerra è sbagliata a prescindere, nessuno dovrebbe invadere uno Stato sovrano».
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