di Benedetto Marinangeli
Dalle stelle alle stalle, il passo è stato breve. Dopo il successo sul Montegiorgio tutti si attendevano il bis della Samb ed invece ecco la doccia fredda con il Cynthialbalonga. Una involuzione tecnica preoccupante con i rossoblù incapaci di costruire trame di gioco efficaci con Cardella e Chinellato bloccati dai centrali avversari e costretti a giocare sempre con le spalle alla porta ma soprattutto ancora errori madornali di singoli e di reparto soprattutto nelle palle inattive. I 2.200 spettatori presenti al Riviera avrebbero meritato ben altro spettacolo.
Ad onor del vero siamo solo alla seconda giornata di campionato ma sarà compito di Sante Alfonsi trovare le dovute soluzioni. Anche perché saranno da valutare anche le condizioni fisiche di Diego Conson uscito per un colpo al volo che gli ha procurato la frattura del setto nasale. Una perdita di rilievo in vista delle prossime gare.
«C’è poco da salvare – commenta mister Sante Alfonsi – in campo abbiamo avuto un atteggiamento che non era quello giusto e dovremo essere bravi a ripartire immediatamente. Non siamo diventati somari ora né eravamo fenomeni dopo avere vinto col Montegiorgio. Non c’è tutto da buttare in questa partita ma sicuramente si dovrà fare qualcosa in più nelle prossime partite a partire da quella di domenica prossima contro il Chieti. Perdere è grave – aggiunge il tecnico rossoblù – ma lo è di più se questo avviene contro una diretta concorrente che in campo però non ha fatto molto più di noi. Non siamo stati bravi nel metterli in difficoltà specialmente nel secondo tempo quando eravamo troppo lunghi. Siamo passati anche al 4-4-2 ma senza esito anche perché il Cythialbalonga ci bloccava le vie centrali, ma senza esito».
Dopo questa sconfitta c’è anche chi mette Alfonsi in discussione.«Io – è sempre il tecnico che parla – alleno la Samb e mi sento sempre sulla graticola. Lo ero lo scorso anno dopo tante vittorie, figuriamoci oggi. La Samb è una squadra che deve sempre vincere e solo allora potrò non sentirmi in discussione».
Capitan Federico Angiulli recita il mea culpa. «Il primo gol dei laziali -afferma- è stata colpa mia perché sono stato io a commettere il fallo che ha determinato la punizione da cui è nata la prima rete avversaria, dopo che ho perso palla a centrocampo. Ci metto la faccia come è giusto che sia. Siamo stati un po’ confusionari nel possesso pala e questa cosa ci ha penalizzato. Ma ci siamo fatti due gol da soli e non serve gettare la croce addosso al nostro giovane portiere. Sono cose che purtroppo possono capitare. Purtroppo siamo mancati anche nell’uno contro uno, non riuscendo mai a creare in campo quella condizione di superiorità che porta ad essere pericolosi. Ora vogliamo riscattarci a Chieti».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati