Massimo impegno da parte dei vertici della Sanità locale e regionale per risolvere il problema della sperequazione dei fondi, che attanaglia l’Area Vasta 5 da anni. Anche il Nursing Up, come pure le altre organizzazioni sindacali e la Rsu, si dice soddisfatto di fronte alle promesse fatte nei diversi incontri avvenuti tra il 4 agosto e i primi settembre.
«La gravissima criticità – si legge nella nota sindacale – che a onor del vero si perpetra da molti anni nell’indifferenza dei vecchi interlocutori si ripercuote su tutte le attuali e gravissime problematiche del personale e dell’utenza.
Ad oggi formalmente oltre all’inadeguato punto di partenza ottenuto che è quello dell’implemento dei 266.000 euro, ci sono solo rassicurazioni verbali che delle nuove risorse arriveranno dal fondo sanitario nazionale fino all’ammontare di 700.000, all’indomani della ripartizione dello stesso.
La cosa che è emersa in sede d’incontro, da rivalutare e che dovrebbe essere buona, è che queste risorse – continua il dirigente territoriale Nursing Up di Ascoli e San Benedetto, Roberto Tassi – dovrebbero essere strutturali e consolidate al fine di recuperare la sperequazione dei fondi, più il recupero dei 495.000 che le sigle firmatarie dell’accordo di febbraio scorso hanno concesso per il pagamento del salario accessorio a discapito della produttività 2021. Nursing Up non lo ha firmato né come Rsu né come segreteria».
Il Nursing Up si esprime anche in merito al rinnovo dei precari, fino al 31 dicembre, «per sopperire al fabbisogno del personale e di conseguenza evitare la chiusura dei servizi».
«Come Nursing Up, cosi come da tempo sostenuto e riproposto all’attenzione dei componenti Rsu, il 9 settembre, sosteniamo che la strada intrapresa sia solo un palliativo, in quanto oltre al giusto rinnovo dei precari, in parallelo si sarebbe dovuto attingere dalle graduatorie dei concorsi e delle mobilità con personale a tempo indeterminato, ricordando che le stesse hanno una durata di validità di solo due anni.
Con l’avvento dell’Azienda Sanitaria Territoriale da gennaio 2023, se non si intraprenderà questo virtuoso percorso proposto per implementare la dotazione organica il problema si ripresenterà, in ragione del fatto che tutti gli attuali precari rinnovati non potranno essere stabilizzati secondo quanto contemplato dalla legge Madia e la normativa relativa alle assunzioni per l’emergenza Covid.
Auspichiamo pertanto che quanto detto venga formalizzato nei prossimi incontri in Regione. Resteremo vigili e non esiteremo ad intraprendere le dovute iniziative a tutela dei diritti degli infermieri, dei professionisti della salute, dei dipendenti tutti e dei cittadini di Area Vasta 5, qualora quanto proposto non si realizzi».
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