di Luca Capponi
Bentornato Claver. Una boccata di ossigeno nello zoppicante panorama musicale nazionale. Di un artista che non è costruito e non ha niente di artefatto. Gli anni scorrono, tra ricordi e vita di tutti i giorni. E Claver li scolpisce nei suoi versi. Chiamatelo pure rap d’autore.
Anche se lui, in “Sapori e sostanza“, se la prende con chi lo tira per la giacca cercando scoop e titoli da copertina: “Questi dicono che faccio rap intellettuale ma non hanno letto un libro, non hanno visto un film”. Come a dire che la polvere della strada te la porti dietro e non la puoi capire vivendo in eterno dietro una scrivania. O fingendo di averla vissuta, come sembra fare qualche suo esimio collega.
È uscito oggi “Questo non è un cane“, il nuovo album del rapper ascolano Claver Gold, nome d’arte di Daycol Orsini, classe 1986, nato e cresciuto nel quartiere Tofare e da lì volato verso il successo nel mondo hip-hop. Occhio però a confinarlo in un genere, perché la penna di questo ragazzo è sopraffina. Il nuovo lavoro discografico, realizzato per Woodworm/Glory Hole Records e prodotto da Gian Flores, arriva a cinque anni di distanza “Requiem”, l’ultima perla solista prima di una serie di collaborazioni culminate in “Infernvm”, il progetto sull’inferno dantesco ideato nel 2020 con l’amico Murubutu, e a quasi dieci dal disco che lo ha imposto, vale a dire “Mr. Nessuno” (2013).
Ora, dopo l’uscita dei due singoli “Malastrada” (il cui videoclip è stato girato proprio alle Tofare, nei luoghi della sua gioventù) e “Mai più”, ecco tutte e sedici le tracce di un album che conferma tutte le qualità di Claver, tra pezzi che tratteggiano vissuti amari (“Fragole e miele”) ed altri che affondano nel dolore di una emarginazione da combattere (“Quelli come noi”).
«Un disco che racconta della gente ed è dalla parte della gente», lo definisce l’autore.
A proposito, segnatevi la data dell’11 novembre, quando il Nostro sarà di scena al “Dejavu” di Sant’Egidio alla Vibrata per la data zero del nuovo tour autunnale.
Oggi però Claver si trovava a Fermo proprio per presentare “Questo non è un cane”. E non ha perso occasione per dimostrarsi artista di grande sensibilità, nel commentare la tragedia dell’alluvione che ha colpito l’Anconetano.
«Vorrei mandare un messaggio a tutti i ragazzi, a tutte le persone che nelle Marche hanno avuto problemi col disastro di ieri -dice-. Mi dispiace e per quello che posso vi sono vicino. Innanzitutto il mio saluto, il mio abbraccio e il mio conforto vanno alle famiglie che hanno subito lutti. Mi rivolgo anche alle autorità: spero che questa situazione si risolva il prima possibile. Anche da noi, nel Piceno, ogni volta che c’è pioggia ci sono difficoltà, non si riesce più a vivere».
Claver Gold, nuovo disco in arrivo: «L’amore del cane, l’odore di noi»
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