di Andrea Ferretti
Buffon ha compiuto una grandissima parata. E’ accaduto nella convulsa parte finale quando ha respinto la deviazione di Circati che ha rischiato l’autogol. Basta questo per disegnare Ascoli-Parma, partita persa dalla squadra di Bucchi contro un avversario che ha comandato il gioco al cospetto di un avversario irriconoscibile, alla seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Perugia. E, quel che è peggio, a tratti quasi rinunciatario. Davvero un brutto momento, e mai sosta giunse più propizia. In classifica il Picchio resta a quota 8, scivola a metà graduatoria, superato anche dallo stesso Parma. I bianconeri finora forse si erano cullati più del dovuto sul passato campionato. Un sogno? Può darsi. Il risveglio, è molto diverso. Sicuro.
IL PRIMO TEMPO – Le due squadre hanno giocato con il lutto al braccio e osservato un minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione che ha colpito l’Anconetano. Nel 4-3-3 di Bucchi esordio casalingo il portiere Baumann. Sul fronte opposto Pecchia concede a Buffon la seconda da titolare dopo quella di sette giorni prima conla Ternana. Parma subito molto aggressivo. Il pressing altissimo dà i suoi effetti al 7’: la respinta di testa di Salvi è corta, Tutino anticipa Falzerano e la mette all’angolino: 0-1. I gialloblù continuano ad attaccare la palla quasi con la bava alla bocca. L’Ascoli fatica e la gabbia costruita intorno a Buchel, l’ispiratore della manovra, si rivela mossa azzeccatissima. Il raddoppio è nell’aria e arriva al 18’ con Inglese che sul filo del fuorigioco, nel corridoio giusto, infila Baumann in uscita evitando il disperato recupero di Bellusci. Il portiere si fa anche male e dopo un pò getta la spugna. E’ il momento di Guarna. L’Ascoli è come un pugile al tappeto e la prima conclusione (35’) di Bidaoui è a dir poco velleitaria.
IL SECONDO TEMPO – Nella ripresa sei cambi nel primo quarto d’ora, Bucchi ne sostituisce tre insieme. L’Ascoli reagisce ma non sfonda. Il Parma riparte sempre pericoloso e al 21’ cala il tris con Man che a sinistra fa tutto da solo e il suo diagonale mancino non perdona Guarna. Pecchia richiama Inglese e Vazquez, i migliori, che hanno dato tutto soprattutto in fase di pressing. L’Ascoli accorcia al 34’ con Lungoy che mette alle spalle di Buffon dopo il palo colpito da Mendes. I bianconeri prendono coraggio e tentano la disperata rimonta. Tardiva. Ci vanno vicini al 41’ quando Buffon miracoleggia su una deviazione di Circati che sfiora l’autogol. L’Ascoli insiste, il Parma subisce e si chiude a riccio riuscendo comunque a portare a casa la vittoria.
Dopo il fischio finale dell’arbitro, quelli sonori dei tifosi. La squadra, a testa bassa, sotto la Curva Nord. Il coro degli ultras “noi vogliamo gente che lotta” risuonerà nelle orecchie di Dionisi & C. durante al sosta. Ma anche nelle orecchie di Bucchi e della società.
ASCOLI (4-3-3): Baumann (30’pt Guarna); Salvi, Botteghin, Bellusci, Giordano (10’st Adjapong); Collocolo, Buchel, Caligara; Falzerano (10’st Lungoyi), Gondo (10’st Dionisi), Bidaoui (29’st Mendes). A disposizione: Simic, Quaranta, Donati, Eramo, Giovane, Fontana, Palazzino. Allenatore: Bucchi
PARMA (4-3-1-2): Buffon; Delprato, Romagnoli (1’st Circati), Valenti, Oosterwolde; Camara (10’st Man), Juric, Estevez; Vazquez (25’st Sohm); Tutino (14’st Hainaut), Inglese (25’st Benedyczak). A disposizione: Chichizola, Corvi, Osorio, Balogh, Bonny, Coulibaly, Zagaritis. Allenatore: Pecchia
Arbitro: Prontera di Bologna (assistenti Rocca di Catanzaro e Politi di Lecce, quarto ufficiale Saia di Palermo, Var Pezzuto di Lecce, Avar Schirru di Nichelino)
Reti: 7’pt Tutino (P), 18’pt Inglese (P), 21’st Man (P), 34’ Lungoyi (A)
Note: spettatori 6.494 (2.582 biglietti e 3.912 abbonati), incasso 56.794 euro (biglietti 25.629 e 31.165 quota abbonati). Ammoniti: Vazquez (P), Salvi (A), Oosterwolde (P), Hainaut (P), Dionisi (A), Lungoyi (A) per gioco falloso, Bellusci (A) e Juric (P) per reciproche scorrettezze. Angoli 3-0 per l’Ascoli. Recupero 2’+6
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