di Andrea Ferretti
Giorni molto complicati, ma che non spaventano di certo i Vigili del fuoco che dell’emergenza fanno il loro pane quotidiano. Quelli del Comando provinciale di Ascoli – caserma del capoluogo e Distaccamento di San Benedetto – sono impegnati su tre grossi fronti. Che, anche se presi da soli, sino sinonimo di enormi criticità. Figuriamoci tutti e tre contemporaneamente.
L’ALLUVIONE
Uomini e mezzi dei Vigili sono partiti nelle ore immediatamente successive alla tragedia che si è consumata nella provincia di Ancona, l’alluvione che si è lasciata dietro morti e danni incalcolabili. Ma anche le purtroppo tradizionali polemiche su quello che si sarebbe dovuto fare ma che non si è fatto. In Italia non si parla d’altro e il lutto marchigiano ha sovrastato quello d’oltremanica della Regina Elisabetta.
Tralasciando la polemica sull’italica specialità delle cose da fare e poi tralasciate, oppure fatte male, per poi far scattare la caccia al colpevole, in soccorso di intere comunità distrutte da lutti e fango sono arrivati anche diversi uomini e mezzi dei Vigili del fuoco del Piceno. Non solo loro, ovviamente, perchè nella zona del disastro si sono portati pompieri e personale della Protezione Civile da mezza Italia, come i volontari di quella di San Benedetto
LA TEMPESTA DI VENTO
Mentre una quindicina di vigili erano in azione a Senigallia e dintorni, nel Piceno – soprattutto sulla costa – si è scatenata una tempesta di vento che ha causato ingenti danni. Nulla, ovviamente, a confronto con quanto accaduto un centinaio di chilometri più a nord della regione. Ma le richieste di soccorso hanno comunque tempestato per ore la centrale operativa dei Vigili del fuoco di Ascoli che, tra una chiamata e l’altra, ha spedito sul campo almeno venticinque uomini e numerosi automezzi, con autopompe per aspirare acqua da scantinati e garage.
Preziose anche le autoscale per poter mettere in sicurezza alberi crollati, rami spezzati e strade interrotte. Di tettoie e grondaie divelte si è ormai perso il conto, considerando che sono circa duecento le richieste.
Un albero è finito anche sopra un’auto in sosta a Castel di Lama.
(LEGGI QUI L’AGGIORNAMENTO SUI PRINCIPALI DANNI PROVOCATI DAL VENTO NEL PICENO)
La difficoltà, come detto, è non poter disporre di personale a sufficienza vista la contemporaneità con i soccorsi per l’alluvione e, non ultima, la ricerca di una persona scomparsa. La situazione meteo questa mattina, domenica 18 settembre, sembra essersi placata, ma la lista da smaltire in mano ai Vigili del fuoco è ancora lunga. Il lavoro dei pompieri consiste anche nella verifica telefonica di alcune richieste di soccorso per valutare bene la gravità e un eventuale intervento che, sen non urgentissimo, può essere messo in coda.
Rispetto alla costa, la furia del meteo ha risparmiato parte della Vallata del Tronto, Ascoli e il suo entroterra, ma gli appelli con tutte le raccomandazioni di diversi sindaci sono arrivati da tutte le parti. Quando il web non è solo un giocattolino. Raccomandazioni indispensabili. Il resto, purtroppo, lo stanno facendo le immagini che giungono dalla provincia di Ancona. Sono sotto gli occhi di tutti e dovrebbe indurre tanta gente a farsi un esame di coscienza. Magari anche a lasciare qualche incarico lautamente remunerato con il capo cosparso di cenere.
IL 38ENNE SCOMPARSO
Di lui non si hanno notizie da venerdì scorso 16 settembre. L’uomo è uscito di casa dicendo ai genitori che andava a fare una passeggiata. La sera non è rincasato ed è scattato l’allarme con il conseguente protocollo previsto in queste circostanze. Non ha utilizzato l’auto e quindi si è allontanato a pedi. Sul campo ci sono diversi Vigili del fuoco, i Carabinieri che fano capo alla Compagnia di San Benedetto e volontari della Protezione Civile. Le ricerche non si sono mai fermate sia venerdì notte e la notte scorsa. Il territorio che si sta battendo è vasto e le condizioni meteo, soprattutto nelle prime ore della ricerca, non hanno certo aiutato pompieri e militari dell’Arma. Le ricerche proseguono e da oggi vengono utilizzati anche Unità cinofile e droni dei Vigili del fuoco. Con il passare delle ore è evidente come nei familiari aumenti l’angoscia.
Ritrovato il 38enne di cui si erano perse le tracce per 36 ore, non era lontano da casa
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