di Salvatore Mastropietro
«In questo campionato ci saranno sicuramente momenti negativi, ma questo per ora non lo è». Così aveva parlato Peppe Bellusci nella settimana che dalla sconfitta di Perugia ha portato alla sfida casalinga contro il Parma. Il match con gli emiliani, invece, il momento negativo l’ha aperto eccome, come testimonia la prestazione a larghi tratti sconfortante offerta dall’Ascoli e i comprensibili fischi riservati a fine partita dal popolo bianconero, accorso anche stavolta in buon numero (quasi 6.500 spettatori) nonostante l’orario e le avverse condizioni climatiche.
Sul banco degli imputati è finito inevitabilmente, come sempre accade in questi casi, mister Cristian Bucchi. Le prime avvisaglie negative che si erano viste contro il Cittadella e che si erano ripresentate a Perugia, si sono adesso trasformate in veri e propri allarmi a cui porre rimedio il prima possibile. L’inconcludenza offensiva e l’inconsistenza della manovra sono sotto gli occhi di tutti. Dietro, invece, le difficoltà più palesi che si presentano da tempo riguardano la difesa sulle palle in profondità. Alla vigilia del match contro il Parma il tecnico bianconero aveva parlato del 4-3-3 come vestito più adatto alla rosa che si trova a guidare. Dopo due sconfitte di fila, è però lecito avere qualche dubbio.
Ridurre tutto al discorso tattico, comunque, è riduttivo. Non è (solo) un problema tattico se, giusto per citare un episodio accaduto sabato, non si è in grado di spazzare una palla vagante in area di rigore. Non è solo un problema tattico se si perdono la maggior parte dei duelli sulle cosiddette seconde palle. Non è solo un problema tattico se a volte vengono a mancare quei piccoli gesti di esperienza – mettersi davanti al pallone prima della battuta di un calcio di punizione avversario (Perugia docet) – che possono evitare problemi ben più grandi. Insomma, l’Ascoli deve ritrovare sé stesso sotto tutti i punti di vista e la sosta giunge propizia in questo senso. Dopo i due giorni di riposo concessi dallo staff tecnico, da domani si ricomincerà a lavorare al Picchio Village con la sosta che in un momento come questo giunge propizia.
AVVERSARI – Chi non ricomincerà a lavorare dopo l’ultimo weekend di campionato è Fabrizio Castori. La sconfitta nel derby umbro contro la Ternana (1-0) è risultata fatale al tecnico di San Severino Marche, che era stato scelto in estate per continuare il lavoro di Massimiliano Alvini (passato alla Cremonese in Serie A). Quella contro l’Ascoli del 10 settembre è stata l’unica vittoria in campionato conquistata dall’allenatore ex Salernitana sulla panchina biancorossa. Al suo posto è stato scelto Silvio Baldini, artefice la scorsa stagione della promozione in B del Palermo. La società di Santopadre non è stata l’unica che ha deciso di approfittare della sosta per cambiare guida tecnica. A Pisa è fatta per il ritorno di Luca D’Angelo dopo l’inizio poco convincente di Rolando Maran. L’ambizioso Como, invece, ha scelto Moreno Longo per sostituire Gattuso. Cambio in vista anche a Benevento (prossimo avversario dell’Ascoli) dove diventa sempre più probabile l’esonero di Fabio Caserta: al suo posto si sta valutando il profilo dell’ex “pallone d’oro” Fabio Cannavaro.
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