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Indennità malattie infettive: «Arbitrariamente interrotta da aprile, irrispettoso nei confronti degli operatori»

ASCOLI - La denuncia parte ancora dal Nursind, attraverso una dura lettera ai vertici della Sanità regionale e locale, firmata dal segretario territoriale Maurizio Pelosi, che già mesi fa ne chiedeva il ripristino
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Uno dei container per i pazienti in attesa di esito di tampone Covid all’esterno del Pronto Soccorso del “Mazzoni”

 

di Maria Nerina Galiè

E’ ancora malumore in Area Vasta 5 sul fronte delle indennità di malattie infettive: i 5,16 euro lordi a ora («piccola cifra ma significativa – per gli addetti – di un riconoscimento del rischio») sono stati tolti da aprile dalla busta paga degli operatori sanitari dell’Area Vasta 5.

 

Ma il Covid non è finito a marzo e le strutture ospedaliere hanno dovuto fare i conti con i contagiati anche in estate, caratterizzata da una “anomala” – per la stagione – impennata dei casi, molti dei quali bisognosi di cure ospedaliere, non previste e, quindi, spesso foriere di forti disagi e super lavoro per il personale.  

 

Era stato il Nursind, il sindacato degli infermieri di Ascoli a denunciarlo, chiedendone l’immediato ripristino.

 

Il fatto aveva scatenato la reazione degli operatori, che tutti i giorni erano, e sono, rimasti alle prese con il Covid.

Ma anche delle forze politiche in sede di Consiglio regionale, dove il Partito democratico aveva inoltrato un’interrogazione.

L’assessore regionale Saltamartini aveva risposto: «Entro il mese di maggio, l’indennità malattie infettive per i primi tre mesi dell’anno saranno pagati agli operatori sanitari che ne hanno diritto».

Saltamartini aveva anche affermato che «è in corso la ricognizioni dei dipendenti a cui spetta tale indennità fino al 31 marzo, fine dello stato di emergenza. L’argomento sarà inoltre oggetto di una riunione con le rappresentanze sindacali».

 

Maurizio Pelosi

Ma non bastava risolvere il pregresso (ad aprile non ancora pagato per gennaio, febbraio e marzo) per gli infermieri iscritti al Nursind che oggi, 22 settembre, hanno inviato un’altra dura lettera ai vertici della Sanità regionale e locale:  «La scrivente organizzazione sindacale – si legge in una nota firmata dal segretario territoriale di Ascoli, Maurizio Pelosi nel prendere tristemente atto dell’interruzione del pagamento dell’indennità di malattie infettive agli infermieri, aventi diritto ed in servizio nelle strutture dell’Area Vasta 5, stigmatizza l’attività della dirigenza incaricata alla gestione del personale. Questo  per aver arbitrariamente determinato di sospenderla ulteriormente (analogo caso si era verificato anche a gennaio 2022), senza alcun fondamento giuridico, senza nemmeno, tra l’altro, che questa tematica fosse mai stata inserita nell’ordine del giorno di nessuna riunione indetta dalla direzione dell’Area Vasta 5 con la componente sindacale.

 

Si chiede pertanto l’immediato ripristino delle spettanze con i relativi arretrati, reputando tale comportamento assunto dalla dirigenza irragionevole, irrispettoso ed irriverente nei confronti dei lavoratori che senza sosta si prodigano per portare avanti il servizio, soprattutto nei tempi faticosi, impegnativi e limitanti imposti dalla pandemia da Covid-19.

 

La situazione è ormai allo stremo, proprio al limite di una estenuante presa in giro.

 

Pertanto, chiediamo al direttore Asur Marche, al direttore Area Vasta 5 ed all’assessore alla Sanita della Regione Marche, di ripristinare immediatamente tale indennità con i relativi arretrati (6 mesi).

Altrimenti il disagio degli operatori verrà immancabilmente manifestato in tutti i prossimi
ed imminenti appuntamenti di democrazia».
 



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