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Caro bollette, nel cratere si punta sulle Comunità Energetiche: risparmio, autosufficienza e cura dell’ambiente

LA STANGATA sui prezzi di luce e gas e le possibili soluzioni. Il bando da 68 milioni per le zone del sisma e i finanziamenti a fondo perduto per condividere energia e tagliare i costi. Il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Ascoli Babini: «Buona risposta tra i Comuni del Piceno, ci sono in ballo significativi risparmi»
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di Luca Capponi

 

In tempi di caro bollette e stangate sui prezzi dell’energia, anche i Comuni passano dalla teoria…ai fatti. Basta, quindi, a parlare di futuro sostenibile senza poi tradurre il tutto in azioni concrete. Ma cambiare davvero, anche grazie agli aiuti che provengono da importanti azioni di rilancio economico come, su tutti, il Fondo Nazionale Complementare al PNRR. Per un obiettivo che produce risparmio, abbattimento dei costi, autosufficienza energetica, rispetto dell’ambiente. Tradotto in una parola: C.E.R.

Acronimo di Comunità Energetiche Rinnovabili, un sistema di condivisione dell’energia che, soprattutto negli ultimi tempi, sta trovando consensi nella zona del cratere sismico, dove gli incentivi messi a disposizione proprio dal PNRR ammontano a circa 68 milioni di euro. Soldi utili per realizzare progetti di enti pubblici ed amministrazioni, anche in partenariato con le imprese, “ai fini della realizzazione di sistemi centralizzati di produzione e distribuzione intelligente di energia e/o calore da fonti rinnovabili, anche attraverso comunità energetiche per la condivisione dell’energia”.

Un’opportunità che mette in campo il finanziamento per l’acquisto e l’installazione dell’impianto da fonti di energia rinnovabile, che viene coperto al 100%. In caso di mancata costituzione della CER, il bando offre l’opportunità di finanziare al 50% la messa in opera dell’impianto.

L’ingegner Stefano Babini

«Una CER rappresenta un insieme di persone che produce, gestisce e consuma l’energia prodotta da impianti locali di proprietà della comunità stessa -spiega Stefano Babini, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ascoli-. In primis, ha bisogno di basarsi su un’entità legale e sull’individuazione di un’area dedicata all’installazione dell’impianto di produzione che può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o da un soggetto terzo. Il bando prevede incentivi a fondo perduto per impianti da realizzare ex novo oppure per repowering e/o revamping, cioè per adeguamento di tecnologie già esistenti, purché siano di proprietà pubblica».

Un punto determinante: ogni membro continua a pagare la bolletta al proprio fornitore, ma riceverà dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici. Tale compenso, non essendo tassato, equivale quindi a una riduzione della bolletta.

Ad oggi siamo ancora in una fase preliminare, da dai tempi comunque stretti: le domande vanno presentate dal 30 settembre al 31 ottobre, mentre l’elenco dei progetti ammessi al contributo saranno resi noti entro il 15 dicembre.

«La risposta dei Comuni del Piceno è già buona -conclude Babini-. C’è interesse verso questo formula, inedita per il territorio ma sicuramente utile a contenere spese che, ad oggi, si stanno facendo sempre più pesanti anche a causa della crisi energetica. Non a caso ci sono in ballo significativi risparmi per le casse comunali. La sinergia tra struttura commissariale, Regione e Ufficio Ricostruzione, in tal senso, sta producendo ottimi risultati anche in materia di sostegno e affiancamento ai Comuni nella predisposizione delle domande. L’obiettivo della transizione ecologica passa anche da qui».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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