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Elezioni: i sambenedettesi Lucia Albano e Giorgio Fede alla seconda legislatura

ELEZIONI - I due sambenedettesi fanno ingresso a Montecitorio in un contesto ribaltato rispetto al 2018. Per Albano quello di Fratelli d'Italia è un «risultato storico». Fede (Cinque Stelle): «Ci davano per morti, continueremo a batterci per i diritti»
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I deputati Lucia Albano (FdI) e Giorgio Fede (M5s)

 

di Giuseppe Di Marco

 

Ce l’hanno fatta entrambi, ma ora i loro ruoli si sono invertiti. Lucia AlbanoGiorgio Fede sono riusciti a conquistare un seggio in Parlamento in un contesto rovesciato: questa volta infatti Fratelli d’Italia, forte di una vittoria schiacciante, sarà in netta maggioranza; dal canto suo il Movimento Cinque Stelle, pur ottenendo il risultato a doppia cifra, vede dimezzato il proprio consenso rispetto alle Politiche del 2018.

 

«Per la prima volta l’Italia ha la possibilità di indicare un Presidente del Consiglio donna – ha commentato a caldo la Albano, candidatasi alla Camera nel listino proporzionaleespressione di un partito conservatore premiato a gran voce dagli italiani. Fratelli d’Italia ha ottenuto un risultato storico, sia a livello nazionale che regionale. È il frutto di un lavoro di squadra svolto con grande serietà, competenza e coerenza sia nelle istituzioni che sul territorio.

 

Ringrazio sentitamente il presidente Giorgia Meloni e tutti gli elettori marchigiani che hanno scelto Fratelli d’Italia per avermi dato l’opportunità di rappresentare tutte le Marche alla Camera dei Deputati . È un compito che mi onora e che avverto con grande responsabilità, soprattutto in un momento difficile per la nostra Nazione».

 

«Ci davano per morti, ci hanno chiamato “stelle cadenti”, per non dire di peggio – ha commentato invece Fede, ex senatore passato a MontecitorioLa volgarità la lasciamo a chi non possiede la capacità di confronto o preferisce lasciarsi andare all’odio. Insomma, ci volevano fuori dal Parlamento ma non ci sono riusciti nemmeno questa volta. Ci saremo per vigilare sulla criminalità e la corruzione e su tutti coloro che si stanno già strofinando le mani in previsione di mettere le mani sui soldi del Pnrr portati da Conte per gli italiani. Continueremo a batterci per i diritti, per le misure di civiltà, per l’ambiente e per il superbonus che aveva portato il Pil italiano al +6.5%».


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