di Franco De Marco
Con uno squadrone così, composto da ben 7 (anche 8 ad allargare il campo) parlamentari “made in Piceno” – 4 di maggioranza e 3 di opposizione – cosa mai avvenuta nella storia della Repubblica Italiana, la Provincia di Ascoli può anche aspettarsi un ministro o, più realisticamente, uno o addirittura due vice ministri. Insomma questa volta, territorialmente parlando, al Sud delle Marche è andata alla grande.
Il risultato ha registrato finalmente una sorta di vendetta del Sud rispetto al Centro (Ancona) e soprattutto al Nord (Pesaro) delle Marche. Le aspettative ora sono tante per poter avere finalmente, a Roma, una voce ascoltata e operativa nel Governo e nel Parlamento. E il territorio di cure da cavallo, vedi ricostruzione post terremoto e vedi infrastrutture, ne ha tanto bisogno.
I sette componenti dello squadrone targato AP sono i senatori Guido Castelli (Fratelli d’Italia), forse il più accreditato per un posto nel Governo, e Giorgio Fede (Movimento 5 Stelle) e i deputati Lucia Albano (FdI), Rachele Silvestri (FdI, ascolana purosangue anche se eletta in Abruzzo), Giorgia Latini (Lega, ascolana di fatto anche se eletta a Macerata), anche lei molto accreditata per un ruolo di vice ministro magari alla cultura, settore nel quale ha operato all’Arengo e in Regione, Augusto Curti (Pd) e Roberto Cataldi (Movimento 5 Stelle). Potrebbe essere considerato uomo del Piceno anche Antonio Guidi (FdI), nato a Roma è vero, ma per tanti anni lavoro e casa a San Benedetto, eletto senatore in Umbria.
Diciamo comunque 7. E 7 è un numero che porta bene. È un numero primo euclideo considerato felice nella numerologia. Un numero fortunato. Perché? Perché il numero 7 può influire, dicono, sul nostro destino. E in questo caso speriamo che il destino ci porti una più rapida rinascita delle aree terremotate che ancora aspettano dopo 6 anni, ci porti quella Ferrovia Salaria San Benedetto-Ascoli-Rieti-Roma indispensabile per la rinascita delle aree interne in via di spopolamento, ci porti aiuti per un’economia sempre con l’acqua alla gola.
Il 7 insomma è, sulla carta, anzi in base alle carte, un numero buono. Se nel mondo dei sogni (e avere tutti questi parlamentari del Piceno a Roma era un sogno prima delle elezioni del 25 settembre), il numero 7 ha un significato di riuscita, crescita personale, saggezza e raggiungimento di un obiettivo, figuriamoci nella realtà quello che sarà.
Sette sono i giorni in cui Dio creò il mondo, 7 sono le virtù e i vizi capitali, 7 i doni dello Spirito Santo, 7 le meraviglie del mondo, 7 le note musicali, 7 insomma è considerato un numero della Fortuna. Speriamo allora che lo squadrone della provincia di Ascoli Piceno nel Parlamento porti finalmente una svolta benefica facendo uscire il territorio da quel cono d’ombra, da quella retroguardia, in cui è sempre stato relegato.
Auguri cari senatori e onorevoli. E non state a pensare che in sette si giocava al calcio in parrocchia perché non si poteva arrivare ad 11. In 7 a Roma si può giocare una grande partita per il futuro del Piceno. Attenti però perché questa è una partita secca. È molto molto difficile, se non impossibile, infatti che possa presentarsi un’altra partita come questa con uno squadrone simile. Anche se si è in 7.
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