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Il Piceno merita “sicurezza”: la Polizia di Stato è sotto organico e rischia di perdere altro personale

ASCOLI - A lanciare l'allarme è Benedetto Fanesi, segretario provinciale Siulp, che ricorda le difficoltà affrontate durante l'estate per svolgere un efficace servizio di controllo e prevenzione sulla costa. Problemi anche nel capoluogo, soprattutto per la Stradale 
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«Il Piceno merita di più sul tema della sicurezza, occorrono investimenti. Il nuovo piano di riorganizzazione degli uffici periferici della Polizia di Stato penalizza questa provincia»: da tempo il Siulp di Ascoli sottolinea la carenza e la diminuzione di uomini e mezzi sul territorio, mettendo al centro la questione sicurezza, «perché in un sistema democratico deve essere necessariamente il fulcro organizzativo delle scelte che influiscono sulle politiche economiche», tuona il segretario provinciale Benedetto Fanesi.

«L’equazione – aggiunge – è naturale, meno risorse umane, meno personale a disposizione per i servizi di prevenzione e repressione, pertanto minore sicurezza percepita e reale a favore della collettività».

Motivo del contendere, il  decreto firmato del Capo della Polizia a giugno (operativo dal primo gennaio 2027) e che prevede nella provincia di Ascoli una riduzione graduale di circa il 10% dell’organico della Polizia di Stato, già in deficit.

«Analizzando i dati tale diminuzione – si legge ancora nella nota sindacale – risulta particolarmente evidente che tra Questura di Ascoli e Commissariato di San Benedetto, il taglio del personale sorprendentemente oscilla intorno al 25%.

Il grido di allarme del Siulp parte da lontano. Siamo preoccupati poiché con il personale a disposizione c’è difficoltà a predisporre i servizi. I colleghi, come al solito, stanno facendo un grande sforzo che però può essere sostenuto fino ad un certo punto. Basti pensare che le volanti della Questura e del Commissariato riescono a garantire con difficoltà un’unica volante per turno, in una realtà territoriale che imporrebbe la doppia volante a garanzia dell’impianto di sicurezza e parimenti a salvaguardia dell’incolumità dei cittadini e dei poliziotti.

Ricordiamo che per sopperire alle carenze di personale, l’estate appena trascorsa, sono stati aggregati al Commissariato di San Benedetto, come da piano Ministeriale, ben 15 agenti, risultati indispensabili per espletare l’attività di controllo del territorio e per fronteggiare le esigenze di ordine pubblico.

 

La medesima situazione di carenza di personale si vive presso la Sezione di Polizia Stradale, il cui organico è stato letteralmente falcidiato negli ultimi anni, tanto che nei turni serali e notturni è presente un unico equipaggio, costretto a volte ad intervenire per le emergenze nelle provincie confinanti.

A tutto questo si aggiunge un contesto in cui le pratiche amministrative sono aumentate enormemente, gli uffici immigrazione sono oberati per la questione rifugiati e rimangono le questioni sociali aperte, come il fenomeno del cyberbullismo, delle truffe on line e delle bande giovanili, che non dobbiamo commettere l’errore di sottovalutare.

Il Piceno è un’area con un basso indice di criminalità, ma da una recente ricerca nazionale è stato inserito nella mappatura delle bande giovanili con una struttura non definita ma potenzialmente pericolosa.

E’ necessario – conclude il rappresentante sindacale – ragionare sugli investimenti e sull’ampliamento della dotazione organica per garantire un’opera di prevenzione costante al fine di arginare tali fenomeni e per creare una rete di assistenza per il disagio minorile, esploso dopo le restrizioni della pandemia, e che favorisca il cambiamento socio culturale».
 
 


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