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Le sculture di Giuliani conquistano Roma, il sindaco Fioravanti: «Ascolani andate a vederle, poi romani ad Ascoli»

L'ARTE contemporanea in mezzo ai tempi e agli edifici dell'antica Roma. Roba da brividi per milioni di visitatori. La mostra resterà lì fino all’8 gennaio, poi dal 7 aprile al 28 giugno 2023 sarà riallestita ad Ascoli nel Chiostro di Sant'Agostino
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di Franco De Marco

 

Giuliano Giuliani conquista subito Roma. Com’era facilmente prevedibile, la mostra di sculture (venti, 2 delle quali site specific ispirate alle condotte dell’età romana utilizzate per il trasporto dell’acqua), inaugurata all’interno del Parco archeologico del Colosseo e distribuita tra piazza centrale del Foro, Basilica Emilia e Basilica Giulia, ha immediatamente suscitato un enorme interesse, anzi entusiasmo, addirittura stupore, tra pubblico e critici.

 

L’arte contemporanea di Giuliano Giuliani in mezzo ai tempi e agli edifici romani. Roba da brividi per milioni di visitatori. La mostra resterà a Roma fino all’8 gennaio e successivamente, dal 7 aprile al 28 giugno 2023 sarà riallestita ad Ascoli (curata da Carlo Bachetti Doria) nel Chiostro di Sant’Agostino.

 

“Armonie di pietra” – questo il titolo dell’esposizione voluta da Regione Marche e Comune di Ascoli – curata da Daniele Fortuna, vuole raccontare il paesaggio delle Marche. È una grande operazione artistica che pone all’attenzione di una platea mondiale (il Parco del Colosseo ha una media di 20.000 visitatori al giorno con punte di 36.000) le opere di uno scultore assolutamente straordinario e poco conosciuto, ma è anche un’indovinata operazione di promozione del territorio quindi turistica.

 

Il sindaco Marco Fioravanti, presente al taglio del nastro: «Ufficialmente apriamo un collegamento tra Ascoli e Roma e in particolare con il Parco del Colosseo. All’interno della mostra creeremo eventi collaterali per far venire a Roma molti marchigiani così come, poi, inviteremo i romani a venire in Ascoli. Questa esposizione rappresenta le Marche e il valore del capitale umano dei marchigiani e del Piceni. Giuliano Giuliani è un simbolo della nostra città apprezzato a livello internazionale».

 

Ma come è nata questa grande opportunità romana per l’artista e per le Marche tutte? «Durante il Festival Controvento sul Colle San Marco – ha rivelato il primo cittadino – abbiamo avuto il piacere di ospitare ad Ascoli la direttrice del Parco del Colosseo Alfonsina Russo, che non finirò di ringraziare, la quale è rimasta folgorata dalle sculture di Giuliano Giuliani. Quindi abbiamo messo in cantiere l’operazione insieme alla Regione Marche».

 

All’inaugurazione di “Armonie di pietra”, oltre al sindaco e alla direttrice del Parco, c’era una nutrita rappresentanza ascolana e marchigiana: la neo deputata Giorgia Latini che, da assessore regionale alla cultura, ha favorito l’iniziativa insieme alla dirigente della cultura Daniela Tisi, il consigliere regionale Andrea Antonini con il neo deputato Mirco Carloni, il professor Stefano Papetti. Da Piagge anche una delegazione per stare vicino allo scultore in questa tappa storica della sua carriera.  Più tanti amici ed estimatori dell’artista tra i quali Simona Marchini che nella sua Galleria romana “La Nuova Pesa” ha inaugurato per la seconda volta una mostra (fino al 2 dicembre) delle opere dell’artista ascolano.

 

Giuliano Giuliani, lui sempre schivo, ha avuto momenti di commozione quando ha dovuto prendere la parola. «Esporre a Roma in questo luogo – ha detto – è una esperienza bellissima. Roma è la capitale della bellezza. A volte, percorrendo una via di Roma, penso che Michelangelo, 500-600 anni fa, ha fatto lo stesso percorso con uno sguardo e una prospettiva come faccio io. Con Roma Ascoli è unita dalla materia travertino che parla di eternità, una pietra che col tempo si ossida, si indurisce e regge di più al tempo. I romani lo sapevano bene e l’hanno usata per fondamenta, ponti e palazzi. Anche io quando mi sono innamorato del travertino nella cava di mio padre ho apprezzato questa valenza di eternità congiunta alla ricerca poetica della fragilità. Tutti guardiamo all’eternità ma siamo tutti fragili e come tali dobbiamo riconoscerci. Ma nella fragilità – ha aggiunto – c’è anche la bellezza e non la dobbiamo rifiutare. Le mie sculture parlano di fragilità. E parlano del paesaggio marchigiano a cui mi ispiro. Non credo che ci sia un creativo che non abbia guardato al paesaggio marchigiano, cito Tullio Pericoli ma ce ne sono tanti altri».

 

Il sindaco Marco Fioravanti, Giuliano Giuliani e Giorgia Latini

Alfonsina Russo ha ricevuto una valanga di ringraziamenti ed ha confessato: «Tra Roma ed Ascoli il fil rouge è il travertino. Mi emozionano le sculture di Giuliano Giuliani. Riesce a creare opere dolci come le colline marchigiane».

 

«Ogni scultura ha un titolo significativo che la descrive. Lasciatevi trasportare dalle suggestioni e vi ritroverete all’interno di un quadro di Caravaggio (Caravaggio è il titolo di una delle sculture in mostra, ndr)» sono state le parole del curatore della mostra Daniele Fortuna.

 

Venti sculture di Giuliano Giuliani esposte nel Parco del Colosseo


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