di Luca Capponi
Parole d’ordine: dedizione, confronto, semplificazione. Prima però i ringraziamenti di rito, nel giorno dell’insediamento ufficiale a Palazzo Raffaello: «Al presidente Acquaroli, al commissario della Lega Marchetti ed ai miei colleghi consiglieri per questa nomina e per l’importante ruolo che mi è stato dato, pieno di responsabilità».
Il ruolo a cui si riferisce l’ascolano Andrea Maria Antonini è quello di assessore regionale, arrivato da poche ore dopo il rimasto della Giunta seguito alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre. A fronte dell’uscita degli eletti in Parlamento Mirco Carloni, Guido Castelli e Giorgia Latini sono arrivate le new entry Chiara Biondi, Goffredo Brandoni e, appunto, Antonini.
A quest’ultimo sono andate le deleghe su sviluppo economico, industria, artigianato, commercio, fiere e mercati, pesca marittima, tutela dei consumatori, internazionalizzazione, agricoltura, alimentazione, foreste, sviluppo rurale, agriturismo, zootecnia, industria agroalimentare, bonifica, produzione e distribuzione dell’energia, green economy, fonti rinnovabili, digitalizzazione, cooperazione internazionale allo sviluppo, Marchigiani nel mondo, caccia e pesca sportiva.
Tante carne al fuoco, dunque, per l’ex assessore comunale e provinciale, una carriera politica iniziata da giovanissimo (nel 1995, a soli 23 anni, divenne presidente del Consiglio comunale di Ascoli: un record) e proseguita fino ad oggi sempre in area centrodestra.
«Porterò avanti il mio compito con la determinazione e la dedizione che negli anni non mi sono mai mancate -dice-. Le deleghe sono tante, alcune veramente importanti, cercherò di adottare da subito un metodo che guardi al confronto con i cittadini e con le tante associazioni di categoria, garantendo continuità all’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore Mirco Carloni».
«Cercherò ovviamente di dare delle priorità -continua Antonini-. Anzitutto sarò in prima linea per sostenere le imprese che hanno subito danni importanti dall’alluvione e per cui si rivela fondamentale intervenire immediatamente in maniera decisiva. Cercherò di tutelare il lavoro e la dignità del lavoro, fondamentali anche per immaginare uno sviluppo economico del territorio».
«Sul versante agricoltura puntiamo soprattutto sulla qualità, fondamentale, del prodotto marchigiano -prosegue-. A tal proposito mi farò portatore di iniziative importanti. Poi il discorso dell’energia, fondamentale per me che sono stato il promotore in Consiglio della legge sulle comunità energetiche rinnovabili; dobbiamo poter produrre e risparmiare energia e contribuire come Marche a far diventare l’Italia un soggetto autonomo e indipendente a livello da questo punto di vista, a maggior ragione in un momento delicato come quello attuale».
«Come dicevo, gli aspetti importanti sono tanti -conclude Antonini- Non dimenticheremo la banda larga per i piccoli comuni entroterra, con l’obiettivo di farli tornare ed essere dinamici e produttivi, così come guarderemo con interesse alla telemedicina. In tutto questo risulterà però necessaria la semplificazione burocratica per bandi, leggi e non solo, fondamentale per stare vicini alle richieste ed alle esigenze dei cittadini».
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