di Salvatore Mastropietro
Sampdoria-Ascoli (11-10 dopo i calci di rigore) lascia tanta soddisfazione nel gruppo bianconero, ma anche una buona dose di amaro in bocca per aver assaporato un traguardo speciale come quello degli ottavi di Coppa Italia.
Lotterie dagli undici metri così lunghe si vedono molto raramente, ma nella storia bianconera c’è un precedente. Il risultato manda la mente indietro di tanti anni, per la precisione alla stagione 1989-1990. In quel caso fu l’Ascoli a festeggiare per 11-10 dopo i calci di rigore contro il Catanzaro in un match valevole per il primo turno di Coppa Italia (fase eliminatoria). Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, firmato da Cvetkovic per il Picchio di mister Bersellini e da Bressi per i calabresi, i bianconeri ebbero la meglio nei tiri dal dischetto.
I dieci penalties ascolani furono messi a segno da Benetti (due trasformazioni), Cvetjovic, Aloisi, Destro, Casagrande, Cavaliere, Colantuono, Zaini, Lorieri. A sbagliare, invece, Carillo e Giovannelli. Per i giallorossi da segnalare la trasformazione di un giovane Gaetano Fontana.
Storia passata, ma storia anche recente. Al “Ferraris” proprio questa parolina è stata al centro del discorso di mister Bucchi prima dei calci di rigore: «Comunque vada dobbiamo essere orgogliosi. Abbiamo fatto una grande partita, ma ora possiamo scrivere la storia».
Ed il tecnico bianconero si è mostrato orgoglioso dei suoi ragazzi anche nel post partita, ma com’è normale che sia non ha nascosto un minimo di amarezza: «Ci portiamo a casa una grandissima prestazione, 120’ lunghi, faticosi, contro una squadra dalle grandi qualità. C’è rammarico per non aver superato il turno, peccato perché avevamo trovato il vantaggio a pochi minuti dalla fine, eravamo in vantaggio anche al quinto rigore, ma poi si sa che i calci di rigore sono una lotteria. Per quanto mostrato, avremmo meritato di superare il turno sia come atteggiamento sia per le occasioni di gol avute. Ci ricorderemo di questa prestazione, oggi era importante dare seguito allo spirito di Bari. Il turnover è servito per vedere all’opera i calciatori impiegati meno e ho avuto un’ottima risposta. Tavcar? Non giocava da un anno e mezzo una partita ufficiale, ci ha chiesto tre volte il cambio ma è stato bravissimo, sempre concentrato e senza sbavature. In campo avevamo una squadra giovane, abbiamo pescato molto bene sul mercato, ci daranno tutti una grande mano. Ora si torna al campionato, quindi resettiamo tutto perché la B è un’altra cosa, è un campionato equilibrato e dobbiamo essere umili e tirare fuori quello spirito di sacrificio che stiamo vedendo da due partite».
Anche Nicola Falasco, tra i migliori in campo al netto del rigore fallito, è intervenuto dopo il match: «Abbiamo giocato una buonissima gara contro una squadra di livello superiore e composta da ottimi calciatori. Peccato per come è finita, ma ora ci aspetta un’altra battaglia lunedì col Cagliari. In fase difensiva stasera abbiamo fatto un ottimo lavoro contro gente come Quagliarella e Caputo. Ma in fase difensiva tutti sono stati bravi, dai centrocampisti agli attaccanti. Stasera ci riposiamo e da domattina inizieremo a preparare la partita col Cagliari».
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