Il Comune di Monsampolo del Tronto ha dedicato due giorni alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a trent’anni dal loro brutale assassinio per mano della mafia.
Primo appuntamento con il generale dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, già comandante della sezione antimafia di Palermo tra il 1981 e il 1985 e stretto collaboratore del giudice Falcone, che ha presentato il suo libro “Noi, gli uomini di Falcone” raccontando ai tanti intervenuti vicende ed episodi che fanno parte della storia del nostro Paese, insieme ad aneddoti e curiosità del suo rapporto con il giudice Falcone e con il pentito Tommaso Buscetta.
Secondo appuntamento quando si è svolta la cerimonia di intitolazione ai due eroi antimafia nella nuova piazza di Stella dove tra le numerose autorità presenti, oltre ovviamente al sindaco Massimo Narcisi sono intervenuti anche Umberto Monti, procuratore capo della Repubblica di Ascoli, e Francesca Martinelli referente del “Premio Nazionale Paolo Borsellino”. Nell’occasione il generale Pellegrini ha raccontato ai presenti il suo ultimo incontro con Falcone, poco prima della sua tragica scomparsa avvenuta nel maggio 1992.
«Abbiamo fortemente voluto questa intitolazione – le parole del sindaco Narcisi – sia per ricordare i due magistrati e gli agenti delle loro scorte che per ribadire l’impegno della nostra comunità a fuggire la rassegnazione e l’indifferenza e ad adoperarsi, a tutti i livelli, per custodire e coltivare il fiore della legalità. Lo abbiamo fatto dedicando un luogo simbolo del nostro territorio a due esempi di legalità e di alto senso del dovere, per ricordarci e per ricordare a chiunque godrà di questo spazio, che tocca a ciascuno di noi ora, far camminare sulle nostre gambe le loro idee».
Nel corso della cerimonia, alcuni giovanissimi studenti delle scuole di Monsampolo hanno letto alcuni brani molto toccanti sulla vita di Giovanni Falcone e deposto un mazzo di fiori, e alcuni loro pensieri, sotto al monumento che rimarrà a Monsampolo fino al 27 ottobre grazie alla collaborazione il “Premio Nazionale Paolo Borsellino”. E’ stato realizzato in pietra di Majella, ideato dagli studenti del Liceo Artistico di Castelli sotto la guida del maestro e scultore Valentino Giampaoli. Ritrae i due giudici sorridenti riprendendo l’immagine storica del fotografo Tony Gentile.
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