di Giuseppe Di Marco
Il Comune di San Benedetto ha deciso di costituirsi parte resistente nel ricorso intentato dalla società Gas Plus Storage srl presso il Tar Lazio per ottenere la proroga alla validità della valutazione d’impatto ambientale necessaria per la realizzazione di una centrale di stoccaggio gas.
E’ la classica storia senza fine: il tutto aveva inizio nell’agosto del 2010, quando la Gas Plus Storage srl depositava l’istanza di Via (valutazione di impatto ambientale) presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per la realizzazione di uno stoccaggio di gas naturale in giacimento da denominarsi “San Benedetto stoccaggio”, per il quale era stata individuata la location dell’Agraria. Un sito estremamente vicino a scuole e abitazioni, nonché a strade frequentatissime, come quelle della Salaria, della Strada Statale 16, della sua variante sopraelevata e dell’A14.
Per via della sua posizione e dell’elevato rischio idrogeologico presente, numerose associazioni del territorio, come Ambiente e Salute nel Piceno, per anni hanno contrastato la Gas Plus a suon di assemblee e incontri pubblici. A queste da subito si aggiunse l’Amministrazione comunale, ma ciononostante, nel giugno 2014 il ministero accordò la compatibilità ambientale al progetto. La Via, però, resta valida per cinque anni: nel contempo la ditta è tenuta ad iniziare l’opera. Il cantiere però non è mai stato aperto e, nel giugno 2019 la validità di tquesto documento è scaduta.
Fine dei giochi? Per niente. A febbraio 2019, intanto, la Gas Plus presentava istanza di proroga del provvedimento di Via. Oramai, però, la storia aveva preso tutt’altro corso: il 7 luglio 2022, il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero della Cultura, non ha accolto l’istanza di proroga. Il 12 ottobre, pertanto, la Gas Plus ha impugnato il decreto al Tar Lazio.
Ma il Comune, su questa storia, non è intenzionato a fare passi indietro: «Un impianto di tale natura – si legge nella delibera di giunta – non può essere collocato nel sottosuolo della nostra città a vocazione prevalentemente turistica e per la quale le amministrazioni pubbliche locali e gli imprenditori hanno profuso risorse ed investimenti per lo sviluppo turistico auspicato».
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