Prosegue la strage di pecore. Dopo i casi degli ultimi giorni registrati nell’Ascolano, lupi all’attacco anche nella provincia di Macerata. L’ultimo a Gualdo.
«Un’altra quarantina di pecore, di cui 25 in attesa di partorire un agnellino sono state predate dai lupi» è l’allarme lanciato da Coldiretti che racconta l’ennesimo raid di branchi di lupi sempre più vicini alle case e ai centri abitati.
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi a Gualdo. I lupi hanno colpito nel tardo pomeriggio all’imbrunire. E per il bestiame non c’è stato scampo. Come da prassi l’allevatore ha contattato il servizio veterinario dell’Asur che è arrivato sul posto per contare le perdite e per constatare l’effettiva attribuzione dell’attacco.
«Oltre ai lupi – spiega la Coldiretti – si aggirano anche cani inselvatichiti ma per gli allevatori sono comunque danni ingenti tra perdita dell’animale e mancanza di reddito. Gli indennizzi che la Regione riconosce coprono a stento lo smaltimento delle carcasse e, per di più, non sono riconosciuti le morti collaterali come nei casi di animali schiacciati nella calca o andati perduti nella fuga. Senza contare che oltre al danno diretto delle uccisioni, va calcolata la perdita di reddito dovuta anche al crollo della produzione di latte, causa stress, degli animali sopravvissuti».
Secondo la Coldiretti, la popolazione di lupi – stimata dall’Ispra nell’ambito del progetto “Life WolfAlps Eu” – parla di circa 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto dell’Italia. Numeri che confermano come il lupo ormai non è più in pericolo ma, sempre per Coldiretti «vogliamo impegnare le Istituzioni a definire un piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi dell’Unione Europea, come Francia e Svizzera, per la difesa dal lupo degli agricoltori e degli animali allevati».
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