Curioso episodio quello capitato questa mattina al Consiglio comunale di Ancona. Protagonista Andrea Vecchietti, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che è stato accompagnato fuori dalla sala consiliare dalla Polizia Municipale su richiesta del presidente del Consiglio comunale Tommaso Sanna.
Motivo? Il sospetto che potesse avere il covid. A finire sotto accusa è il regolamento comunale, troppo rigido nel punto riguardante la partecipazione alla riunione da remoto, criticato da maggioranza e opposizione.
Ieri sera Vecchietti, accortosi di avere sintomi blandi e dopo essere risultato negativo ai tamponi rapidi salivari, ha informato il presidente Sanna della sua situazione chiedendo per precauzione di poter partecipare al Consiglio di oggi da casa. Sanna è stato costretto a negare questa opportunità perchè il regolamento comunale parla di un “preavviso da dare 24 ore prima, per email e con allegato un certificato medico”.
Richiesta dunque impossibile da esaudire per Vecchietti, con il Consiglio comunale in programmato alle 9 di oggi. Così questa mattina si è presentato regolarmente in aula essendoci importanti delibere da votare, indossando precauzionalmente la mascherina.
Sanna, dopo aver chiesto anche il parere del segretario Giovanni Montaccini, ha chiesto a Vecchietti di abbandonare l’aula ritenendo non sicuri al 100% i tamponi salivari. Dopo un tira e molla che non ha sortito frutti, Susanna Dini del Pd ha chiesto una convocazione urgente dei capigruppo per decidere sul da farsi. A questo punto Vecchietti, in riunione con i citati rappresentanti dei gruppi consiliari, si è tolto la mascherina mandando un po’ tutti i colleghi sulle furie.
Tornata la calma, tutti hanno concordato in via eccezionale di derogare al regolamento e far partecipare Vecchietti da casa. Ma lui non ha voluto sentir ragioni. A questo punto Sanna ha chiesto alla Polizia Municipale di accompagnarlo fuori da Palazzo degli Anziani. «Purtroppo non mi ha lasciato alternativa – il commento di Tommaso Sanna – ho dovuto farlo portare via dai vigili urbani. Abbiamo provato a spiegargli che il suo comportamento non era idoneo, tantomeno ha accettato la nostra mediazione. Lo chiamerò perché mi è dispiaciuto molto quanto accaduto sul piano umano».
Il capogruppo M5S ha rinunciato a collegarsi da casa e ha preferito non commentare l’accaduto. Intanto in aula si è sviluppata una discussione sulla rigidità del regolamento comunale sul tema della partecipazione da remoto in caso di malattia. E’ probabile che a breve la norma venga modificata o quantomeno interpretata in misura molto più elastica per evitare che possano capitare di nuovo brutti episodi come questo.
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