di Salvatore Mastropietro
Messa alle spalle l’euforia derivante dall’importante vittoria casalinga contro il Cagliari, in casa Ascoli è di nuovo tempo di calcio giocato. Domani alle ore 14 i bianconeri saranno di scena al “Penzo” di Venezia, dove hanno già disputato il primo match ufficiale stagionale valevole per i trentaduesimi di Coppa Italia (vittoria per 2-3 con reti di Saric, Falzerano e Fontana).
In terra lagunare ci si attende una vera e propria battaglia che entrambe le squadre non vogliono fallire. Il Picchio arriva al match con l’obiettivo di dare continuità al recente periodo di prestazioni convincenti e risultati positivi, che hanno riportato Bucchi e i suoi ai margini della zona playoff. Gli arancioneroverdi, invece, vogliono riscattarsi dopo il pessimo inizio di campionato, in cui sono riusciti a conquistare appena 9 punti in 10 partite. Un bottino decisamente magro per una compagine accreditata come una delle più attrezzate dell’intero torneo, motivo per cui mister Javorcic – strappato in estate al Sudtirol – rischierebbe seriamente la panchina in caso di ko.
In casa Ascoli tutto l’ambiente si è finalmente ricompattato e le sensazioni sono molto positive. Al seguito del Picchio ci saranno 271 tifosi, che come al solito non faranno mancare il proprio sostegno. Sul campo sarà importante non abbassare la guardia e continuare a mettere in campo l’atteggiamento giusto, come evidenziato anche da Cristian Bucchi nelle dichiarazioni prepartita: «Affrontiamo una squadra molto forte, al pari di Genoa e Cagliari, può giocarsi la Serie A diretta, ha qualcosa in più degli altri nell’organico, composto per il 95% dai calciatori che lo scorso anno erano in Serie A e quelli che sono arrivati sono di altissimo livello. Penso a Cheryshev e a Pohjanpalo per esempio. Probabilmente ha avuto delle difficoltà, ma è una squadra molto forte, aspettiamoci una partita tosta, difficile, contro un Venezia molto fisico e dinamico. Sarà una gara fatta di tante battaglie, duelli, contrasti, riconquiste. Dovremo essere attenti, solidi, concentrati come nelle ultime uscite, senza fare un passo indietro e senza sentirci carini e bellini perché sarebbe l’errore più grande che potremmo commettere».
Sul momento attuale dei suoi: «Parole d’ordine sono continuità e spirito, perché è lo spirito che ci ha portato la continuità. L’altra sera è stata una partita piena di sacrificio, si sono viste tante maglie bianconere che si muovevano all’unisono, uno spirito e un’anima. C’erano voglia di fare risultato, di sacrificarsi per il compagno, voglia di lottare su ogni pallone come se fosse l’ultimo. In questo campionato ci sono tante squadre di altissimo livello, poi tutto viene determinato da episodi, momenti, situazioni. Un filotto positivo ti può portare in alto, ti può far crescere entusiasmo e autostima, mentre un filotto negativo, al contrario, può relegarti nelle parti basse e toglierti quella fiducia di cui una squadra ha bisogno. Per questo è necessario trovare equilibrio e continuità nelle prestazioni, nello spirito e nei risultati».
Sull’infermeria e possibili cambi di formazione: «Ciciretti e Buchel non sono convocati al pari dei lungodegenti Leali e Gnahoré, speriamo di averli in gruppo la settimana prossima. Per Dionisi e altri 2-3 giocatori ci teniamo le ultime ore e la seduta di stamattina per vedere se hanno recuperato e se sono in condizioni di poter far parte della partita. Nell’eventualità, valuteremo il come. Squadra che vince non si cambia? Credo che sia il gruppo che vince, non sono gli undici. L’altra sera sono entrati giocatori che hanno fatto la differenza, Mendes col gol, sono entrati benissimo Falzerano, Bellusci, Giovane. In questo momento chiunque entra ci mette del suo e ci dà una grande mano, non sono gli 11 o i 16, è un gruppo intero che spinge. A volte le defezioni e le difficoltà sono un’opportunità per poter avere più spazio, come è capitato in Coppa Italia, penso a Tavcar, che ha dato belle risposte, segno che il gruppo è coeso e tutti si sentono importanti».
A livello di formazione si andrà avanti sulla strada del 3-5-2. In difesa il ballottaggio è tra Simic e Bellusci, con il primo leggermente favorito. A centrocampo, invece, verrà probabilmente riconfermato il terzetto Collocolo-Eramo-Caligara, mentre sugli esterni c’è da decidere chi prenderà il posto dello squalificato Falasco: Giordano è un’opzione, ma non è nemmeno da escludere l’impiego di Adjapong sulla sinistra con l’ex di turno Falzerano a destra. Davanti, viste le condizioni non perfette di Dionisi, la coppia offensiva potrebbe essere composta da Lungoyi e Gondo (ma occhio anche a Mendes).
LE PROBABILI FORMAZIONI
VENEZIA (3-4-2-1): Joronen; Ceppitelli, Modolo, Ceccaroni; Candela, Crnigoj, Fiordilino, Haps; Cuisance, Cheryshev; Pohjanpalo. Allenatore: Javorcic
ASCOLI (3-5-2): Guarna; Simic, Botteghin, Quaranta; Falzerano, Collocolo, Eramo, Caligara, Adjapong; Lungoyi, Gondo. Allenatore: Bucchi
Arbitro: Piccinini di Forlì (assistenti Raspollini di Livorno e Longo di Paola, quarto ufficiale Zanotti di Rimini, VAR Di Martino di Teramo, AVAR Meraviglia di Pistoia)
Stadio: Penzo, ore 14
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