di Lino Manni
Nella sera di San Martino l’Ascoli non può brindare con castagne e vino nuovo. Non può neanche festeggiare il compleanno del patron Pulcinelli. Insomma non può nulla, ma giocare in dieci contro… dodici contro la capolista non è stato certo facile. Sì, dodici. Perché il cartellino rosso mostrato a Collocolo a inizio ripresa ha spezzato l’equilibrio a favore dei ciociari. Dopo un primo tempo avaro praticamente di tutto (azioni, verticalizzazioni e tiri in porta) la ripresa è stata tutta un’altra storia. Il Frosinone ha sfruttato l’uomo in più andando in vantaggio e restandoci fino al fischio finale. Il gol decisivo era forse viziato da un fallo non rilevato dall’arbitro che ha poi perso il controllo della partita. Le sue decisioni hanno mandato su tutte le furie i giocatori in campo, la panchina e anche lo staff dirigenziale. Nel Far West finale tutti contro tutti con la quaterna arbitrale a guardare. Ma ormai il patatrac era servito. I bianconeri sono usciti dal campo dopo sette minuti di recupero quasi vogliosi di rifilare qualche sberla al primo che capitava. Per l’Ascoli è una sconfitta che brucia ma la squadra è ugualmente uscita dal campo tra gli applausi dei tifosi che non hanno mai smesso di incitare. Meglio metterci una pietra e andare avanti.
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