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Area Vasta 5, «Ancora nessuna risposta o riconvocazione in Regione»: al via una nuova manifestazione di protesta  

VERTENZA - Nursind, Nursing Up e Usb hanno programmato l'iniziativa - dopo quella di Ascoli (4 novembre) - all'ospedale di San Benedetto,  il 21 novembre
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La manifestazione di Nursind, Nursing Up e Usb davanti al “Mazzoni”. il 4 novembre scorso

 

Area Vasta 5, lo “stato di agitazione” cresce tra i dipendenti che non trovano risposte alle loro richieste: prima tra tutte la restituzione del fondo di 495.000 euro che doveva essere attuato entro il 31 ottobre. E via dunque con una nuova manifestazione, dopo “l’incatenamento” davanti all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli del 4 novembre scorso (leggi qui).

 

Teatro della prossima iniziativa, sempre dei sindacati Nursind, Nursing Up e Usb, sarà l’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, lunedì 21 novembre dalle ore 15 alle 17.

 

Del resto, in due settimane, sono anche andate deluse le aspettative dall’incontro in Regione, del 9 novembre, annullato per il sisma che ha colpito il nord delle Marche, ma al quale in ogni caso, non avrebbero preso parte altre parti sindacali (leggi qui).

 

Nursind, Nursing Up e Usb hanno mandato una richiesta – con carattere di urgenza – per la riconvocazione del tavolo regionale. Ma la nuova data però non è stata fissata. E nel frattempo, il tentativo di riconciliazione in Prefettura del 24 ottobre non aveva sortito l’effetto sperato (leggi qui).

 

Quindi i rappresentati dei lavoratori, coordinati da Maurizio Pelosi, Mauro Giuliani e Roberto Tassi, hanno indetto una nuova azione. Quella, appunto, di lunedì prossimo.

Le richieste da ribadire sono: la restituzione di 495.000 euro del Fondo Produttività 2021 ai lavoratori comparto e relativo pagamento a saldo; la rideterminazione del Fondo Contrattuali, inferiore rispetto alle altre Aree Vaste di circa 1.000 euro pro-capite, generando di fatto una disparità di trattamento economico per i lavoratori dell’AV5; l’espletamento preliminare necessario e obbligatorio della contrattazione integrativa per la ripartizione delle risorse all’interno del fondo, fondamentale per conoscere l’esatto ammontare dello stesso e, se esiste, la disponibilità delle risorse economiche oppure se risulta incapiente (leggi qui).

 

«È logico ritenere – scrivono i sindacalisti in una nota – che solo dopo essere venuti a conoscenza di quanto sopra richiesto, la direzione Area Vasta 5 possa presentare proposta di accordo/budget da contrattare e predisporre organigramma come previsto da regolamento Asur relativo ad Incarichi di Funzione». 

 

Tra le tante altre rivendicazioni di carattere economico a favore dei lavoratori del comparto ci sono poi: il riconoscimento dei tempi di vestizione Covid e delle  Indennità di malattie infettive ormai fermo ad aprile 2022 (7 mesi di arretrati), ai lavoratori che operano nei Pronto Soccorso e nei reparti Covid; il riconoscimento del pagamento dei festivi infrasettimanali; il riconoscimento del pagamento di tutte le ore di straordinario (ancora insolute); il rinnovo precari, circa 200 unità, in scadenza tutte e tutti al 31 dicembre 2022; lo smaltimento ferie arretrate pari a circa tre anni al personale a tempo indeterminato e determinato; il ripristino della legalità ed il rispetto dei diritti  rispetto alla copertura dei turni di servizio, al riposo giornaliero e settimanale ed alle procedure non congrue relative alla copertura dei turni, i richiami in servizio e l’utilizzo dei social media per comunicazioni di servizio, preposti dal datore di lavoro (leggi qui).

 

«A nostro parere – affermano ancora Giuliani, Pelosi e Tassi –  la situazione ha superato ampiamente i limiti della tollerabilità, traducendosi in pesanti criticità per tutti i lavoratori». 

 

 


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