di Giuseppe Di Marco
E’ un nuovo, duro, attacco, quello da parte di Luciana Barlocci nei confronti del sindaco Antonio Spazzafumo. A un anno dall’insediamento, la consigliera di Rivoluzione Civica ha deciso di dire la propria su come vengono gestite le iniziative da parte dell’Amministrazione, che viene criticata per non aver instaurato un dialogo adeguato con tutte le voci che compongono la maggioranza.
L’occasione è stata offerta, sabato 19 novembre, dal Consiglio comunale, e precisamente dalla votazione delle variazioni al bilancio. Tanti gli argomenti messi sul piatto, tutti peraltro approvati dalla coalizione di maggioranza: anche dal capogruppo di Rivoluzione Civica Simone De Vecchis, nonostante le riserve dichiarate. Dopo De Vecchis, però, Barlocci ha deciso di votare in difformità, e quindi contro alcune variazioni.
«Dopo mesi di lavoro ho notato che la caratteristica della maggioranza di cui faccio parte è questa – spiega la consigliera – in riunione ci viene proposto materiale già pronto, sul quale si può cambiare ben poco. Nel caso dell’ultimo consiglio, una variazione di bilancio di quella portata andava discussa, contenendo cose di cui non avevamo mai sentito parlare, come il finanziamento per la fanfara dei Carabinieri, la riqualificazione dell’ex bambinopoli o il progetto di marketing territoriale».
In tal senso, per la consigliera questo investimento sarebbe potuto andare in tutt’altra voce di spesa. «Senza nulla togliere all’Arma, 20.000 euro mi sembra un contributo piuttosto importante – prosegue Barlocci – gli assessori devono avere la propria autonomia decisionale, ma la situazione delle famiglie e del sociale è quella che è e mi sono meravigliata che siano state fatte delle spese così, come anche quella di altri 20.000 euro per il marketing territoriale, di cui non si sapeva nulla. Si è parlato di fare un brand con Ascoli, ma di questo non si è discusso né con me, che sono delegato provinciale, né con il presidente della provincia Sergio Loggi. Su che base Ascoli dovrebbe gestire parte del nostro patrimonio culturale?»
Barlocci quindi passa all’iniziativa di riqualificazione dell’ex bambinopoli, per la quale saranno necessari 100.000 euro, e che per ora ha assorbito uno stanziamento di 35.000. «Che quella situazione sia oscena è ovvio, ma forse si dovrebbe pensare di intentare causa, visto che quel bene privato insiste su suolo pubblico. E potrei citare altre cose, dalle Frecce Tricolori al Ballarin, e non per l’idea di Canali, ma per la gestione unilaterale della pratica. Per non parlare del restyling di Piazza Montebello, che è stato stralciato dal piano triennale di opere pubbliche senza che ci venisse prima detto nulla. Questo non è il progetto politico che ho sposato un anno fa. Spero si ripristini un clima di dialogo, perché così non si può andare avanti».
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