di Alberto Bignami
Entrato come volontario nella Croce Rossa di Senigallia, la città dove era nato e viveva, ne era diventato dipendente con il ruolo di autista soccorritore.
Simone Sartini, 28 anni compiuti lo scorso maggio, si trovava alla guida dell’ambulanza Cri che dall’ospedale di Senigallia era diretta a quello regionale di Ancona per un servizio ‘Secondario’.
Insieme al collega Serse Caldarella, 59enne anche lui di Senigallia e che ha riportato oltre40 giorni di prognosi a seguito delle ferite al costato e alla testa, ma non in pericolo di vita, stavano accompagnando l’81enne Cosimo Maddalo, pugliese residente però da anni nella città della Spiaggia di Velluto.
Anche l’anziano è deceduto a seguito del tragico incidente dopo che il mezzo di soccorso è stato schiacciato dal container di un tir che trasportava balle di fieno, il cui carico sembra essersi sbilanciato a sinistra, nell’affrontare una curva sulla Ss 76.
Simone era un ragazzo dal cuore d’oro. «L’ultimo ricordo che ho di lui è di giovedì sera – racconta Stefano
Marconi, presidente del Co.E.S. Marche, l’Associazione Conducenti Emergenza Sanitaria delle Marche – quando abbiamo giocato a calcio. Faceva parte della squadra dei soccorritori del 118.
Un ragazzo prudente, sensibile, che faceva col cuore ogni cosa. E questo, perché era il suo cuore ad essere grande. Lo ricordo anche il 20 marzo scorso, quando andammo tutti a Roma per la festa dei 30 anni del 118, in pullman.
Aveva partecipato con il gruppo Co.E.S. Marche, di cui era socio, e recentemente aveva anche partecipato ai corsi di aggiornamento sempre organizzati dal Co.E.S., riguardanti l’elisoccorso, le auto elettriche. Corsi che servono per avere una guida sempre più sicura.
Con Simone – conclude – da colleghi, siamo diventati soprattutto amici tanto che insieme eravamo stati anche alla festa di Halloween a Corinaldo. Quanto accaduto è una immensa perdita per la Cri, per tutti».
La Croce Rossa era per lui un solido valore.
Con l’alluvione dello scorso 15 settembre, si prodigò fin da subito indossando quella divisa rossa, della Cri, di cui andava orgoglioso e fiero. Tante anche le Campagne alle quali aveva partecipate, organizzate per insegnare e apprendere una guida sicura, per evitare gli omicidi stradali.
Oltre al mondo del volontariato, della Croce Rossa e delle pubbliche assistenze, ad esprimere le proprie condoglianze è stato anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Desidero esprimere profondo cordoglio – ha detto – per la tragica morte dell’autista della Croce Rossa e del paziente a bordo dell’ambulanza Cri travolta e schiacciata da un tir.
In questo momento di dolore rivolgo la mia vicinanza ai familiari delle vittime, ai feriti, tra i quali uno grave, e a tutta la comunità dei volontari della Croce Rossa Italiana».
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