di Federico Ameli
Si torna a parlare di scuola a Spinetoli, dove da qualche giorno a questa parte a monopolizzare il dibattito politico del paese è il destino dell’Istituto scolastico comprensivo del paese, alle prese con due questioni piuttosto spinose entrambe legate alla gestione degli spazi da destinare a studenti, insegnanti e personale scolastico.
Da un lato la necessità di individuare una sede alternativa alla segreteria della scuola media Giovanni XXIII di Pagliare – che grazie all’accordo siglato con il Comune di Monsampolo troverà temporaneamente ospitalità nella frazione di Stella – e, dall’altro, la scelta dell’Amministrazione comunale della vicina Colli, dove circa un centinaio di ragazzi delle medie di Spinetoli frequentano quotidianamente le lezioni in virtù di una storica convenzione tra i due territori, di rinsaldare il rapporto con l’Isc Falcone e Borsellino di Castel di Lama tagliando di fatto i ponti con il Comune rappresentato dal sindaco Alessandro Luciani.
Due potenziali segnali di allarme che le voci degli ultimi giorni hanno inevitabilmente alimentato, finendo per delineare un preoccupante scenario per il futuro dei giovani studenti di Spinetoli e delle loro famiglia. Una nube di incertezza che il primo cittadino ha tentato di allontanare convocando un’assemblea pubblica nella serata di ieri, giovedì 1 dicembre.
Stando a quanto riferito dal sindaco Luciani di fronte a una nutrita platea di genitori, insegnanti e residenti riuniti nella sala consiliare del palazzetto dello Sport di Pagliare, la principale motivazione alla base delle novità a tema scuola andrebbe individuata nella scelta – assennata – dell’Amministrazione di provvedere alle verifiche di vulnerabilità sismica, che hanno evidenziato alcune criticità da sanare per garantire un ambiente sicuro a studenti, docenti e personale scolastico.
«Non sono pochi, anche in zona, i comuni che hanno preferito evitare queste verifiche – esordisce Luciani – dato che poi, una volta terminati i controlli, non è possibile tirarsi indietro da eventuali interventi di recupero. Abbiamo dimostrato coraggio, ma come a volta accade in questi casi non sempre l’esito è favorevole. Si tratta di un’attività di prevenzione, che di fatto ci ha costretto a trovare una soluzione nel breve periodo.
Abbiamo sondato la disponibilità di diversi privati, ma abbiamo ritenuto inopportuno spendere 150.000 per adeguare locali non di proprietà comunale, il che a nostro avviso avrebbe rappresentato uno spreco di denaro pubblico».
Da qui la decisione di trasferire temporaneamente la segreteria a Stella di Monsampolo. «Un anno fa – ricorda Luciani – ci siamo legati ad Acquaviva e Monsampolo per mantenere i numeri del nostro Isc, che ora è uno dei più importanti della Vallata. Parlando con il sindaco Narcisi abbiamo concordato la concessione in comodato d’uso di alcuni locali a Stella che ospiteranno la segreteria».
Nel frattempo, però, gli accordi stretti tra Andrea Cardilli – sindaco di Colli – e l’Isc Falcone e Borsellino hanno di fatto costretto l’Amministrazione comunale di Spinetoli a un altro repentino cambio di programma.
«Prendiamo atto di questa decisione – afferma Luciani – sebbene a mio avviso sia una scelta sbagliata. Ad ogni modo posso assicurare che l’Isc non verrà né smantellato né dismesso: riporteremo i residenti di Pagliare a Pagliare, risparmiando anche sui costi e sugli spazi».
In questo senso, l’assemblea ha rappresentato l’occasione per concordare le tempistiche del rientro in paese degli studenti attualmente ospiti delle strutture di Colli, che di comune accordo tra Amministrazione, dirigenza scolastica, insegnanti e genitori chiuderanno l’anno scolastico nel paese limitrofo per poi fare ritorno a Spinetoli a partire da settembre 2023.
«Oggi – ieri, ndr – ho incontrato il sindaco di Colli e abbiamo definito una convenzione valida fino al prossimo giugno, dopodiché le famiglie saranno libere di scegliere se iscrivere i ragazzi a Spinetoli, Castel di Lama o altrove. Noi, da parte nostra, cercheremo nel frattempo una soluzione per riportare qui i nostri ragazzi e creare un polo scolastico unito».
Restando in tema, appaiono piuttosto lunghi i tempi per la nuova scuola da – sulla carta – 3 milioni di euro, costretta a fare i conti con i vertiginosi aumenti degli ultimi tempi.
«Sappiamo bene che i tempi della ricostruzione sono lunghi – ribadisce il sindaco -. Con lo scoppio della guerra e l’aumento dei costi dei materiali, la spesa prevista per la realizzazione della scuola si aggira ora intorno a 4,5 milioni di euro, e per un Comune come il nostro non è semplice».
Presente all’assemblea anche il preside Paolo Mauriello, che dal canto suo ha rassicurato le famiglie sulla volontà di tutelare l’incolumità dei ragazzi e del personale limitando l’impatto dei disagi sui residenti del paese.
«Lo spostamento della segreteria è stato un atto dovuto – conferma il dirigente – La cosa più importante è che l’Amministrazione provveda alla manutenzione dei plessi, e in questo senso le parole del sindaco mi fanno stare più tranquillo. L’ideale è lasciare che i ragazzi continuino a studiare fino a giugno a Colli, per poi individuare una soluzione condivisa».
Più critica la posizione di docenti e famiglie, che hanno chiesto all’Amministrazione maggiori garanzie in termini di programmazione.
«Lavorando su plessi diversi la situazione si complicherebbe di molto – afferma la professoressa Katia La Rocca, presente all’assemblea – dato che i docenti delle medie, a differenza delle scuole elementari, cambiano spesso classe nell’arco di una mattinata. È necessario che i ragazzi possano continuare a studiare a Colli fino al termine dell’anno scolastico».
I ragazzi delle medie e le loro famiglie possono dunque dormire sonni tranquilli, almeno fino a giugno. A quel punto, l’Amministrazione dovrà individuare gli spazi necessari per ospitare gli studenti di ritorno da Colli, nella speranza che nel frattempo emergano altre papabili aule.
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