di Giuseppe Di Marco
I lavori per il restyling sul lungomare ricominceranno solo nell’ottobre 2023. Il grande ritardo accumulato suscita polemiche dai banchi della minoranza consiliare, che non lesina critiche all’Amministrazione guidata da Antonio Spazzafumo.
«Al netto delle attenuanti dovute all’aumento dei materiali è evidente che in questo caso è mancata la presenza assidua di un tecnico adibito al controllo della procedura – ha detto il consigliere di Forza Italia – È il primo anno che ad ottobre non riparte il cantiere sul lungomare, e questo fatto recherà nocumento al turismo sambenedettese, nonché una grave sperequazione per tutti quegli stabilimenti che rimarranno a bocca asciutta per un altro anno. Se non dai chiari indirizzi amministrativi e ti incarti in modifiche della carta organica, i risultati sono questi. Direi che qualche annuncio di meno e una maggiore presenza sul territorio gioverebbero a questa amministrazione».
La protesta, questa volta, è trasversale. «Siamo a dicembre e ancora non si vede nulla, non è una bella situazione – nota Paolo Canducci, leader di Europa Verde – E non mi dispiace solo per le occasioni che questa città sta perdendo. Voglio ricordare che quando questa estate hanno inaugurato il nuovo tratto io scrissi una pec agli uffici comunali, segnalando i difetti di realizzazione del progetto, dalla pista ciclabile sgretolata, all’asfalto che non reggeva il peso dei motorini, alla carreggiata troppo stretta. Per tutta risposta, il vicesindaco Capriotti replicò dicendo che era stato realizzato il progetto approvato durante l’amministrazione Gaspari. E adesso si scopre proprio che gli uffici hanno contestato i vizi di lavorazione. La verità è che si poteva trovare una soluzione in tempo utile, evitando di ritardare la fine dei lavori. Infine va detto che sul riavvio dei lavori a ottobre non c’è certezza, perché non c’è alcun atto ufficiale a confermarlo. Per il futuro, consiglio di intervenire in anticipo, durante i lavori».
Per l’Amministrazione, comunque, il perché di questo ritardo è dato da motivazioni tecnico-burocratiche. «Siamo arrivati con i lavori avviati e con il trasferimento, programmato dalla precedente Amministrazione, al Comune di Ascoli, del direttore operativo del lungomare a cui non potevamo opporci – replica il vicesindaco Tonino Capriotti – Questa difficoltà però non ci ha impedito di controllare assiduamente i lavori e questo può essere verificato dalla puntualità della riapertura della passeggiata avvenuta per Pasqua, della qualità della stessa e della riapertura del lungomare avvenuta puntualmente per fine maggio. Chiaramente parliamo dei lavori che potevano essere conclusi, rinunciando a quelli che non potevano essere riconsegnati a causa della mancanza del materiale, come i cordoli della pista ciclabile. Faccio notare che nel pezzo da noi terminato non si evidenziano, almeno fino ad oggi, crepature del sasso lavato o levocel. Inoltre non potevano più essere presi in considerazione i prezzi concordati per cui era naturale mettere il punto e sistemare i lavori conclusi e prevedere un nuovo contratto ed un nuovo progetto che metta dentro anche le parti come l’ex Camping che erano rimaste fuori dal vecchio progetto. Infine i lavori passati sono stati già l’occasione per sistemare alcune dimenticanze del vecchio cantiere come il parapetto del fosso delle fornaci posto davanti alla chiesetta di legno. Credo che questa sia l’occasione per fare il punto per ripartire con un progetto più completo che guardi a tutto il lungomare che chiaramente cercheremo di completare entro la fine del mandato».
Per quanto riguarda il trasferimento del tecnico al Comune di Ascoli, l’ex sindaco Piunti fa notare che l’Amministrazione avrebbe dovuto comunque nominarne un altro dopo il suo insediamento.
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