di Luca Capponi
Qualche furbetto ci è già incappato, qualcun altro, ce lo auguriamo, ci incapperà in futuro. La lotta all’inciviltà passa anche dalle fototrappole. Già da qualche tempo, infatti, il Comune ha dichiarato guerra senza mezzi termini a queste persone posizionando alcune telecamere nei luoghi più a rischio (leggi qui l’intervista al sindaco Fioravanti), dove come mosche sono soliti concentrarsi coloro i quali abbandonano ogni tipo di rifiuto in maniera indiscriminata in mezzo alla strada, spessa dando vita a vere e proprie discariche abusive. Fregandosene dell’ambiente e della raccolta differenziata.
Le segnalazioni, in tal senso, sono giunte negli anni da molte zone della città, soprattutto quelle poco frequentate in certi orari. Dalla strada di Rosara all’asse attrezzato, da Palombare alla provinciale che conduce a Poggio di Bretta fino a Vallesenzana, l’elenco come detto è lungo.
E proprio a Palombare è sbucata una delle ultime fototrappole, in un punto che in passato aveva visto proliferare la maleducazione ben oltre il limite.
Dalle prime risultanze (e dalle sanzioni comminate), sembra che l’installazione di queste apparecchiature inizi a funzionare, almeno come metodo dissuasivo. Anche se ancora molto c’è da fare, soprattutto a livello di consapevolezza personale. È così che alla fine, forse, ce la faremo. Costruendo una nuova coscienza nei più giovani. Ma questo è un processo più articolato e a lungo termine.
Basti osservare le foto per constatare, non a caso, quanto accade a due passi da Via Piceno Aprutina o, di nuovo, lungo la strada che dal Colle dell’Annunziata arriva sino alla frazione di Rosara. Gli esseri primitivi, purtroppo, un modo per palesarsi lo trovano sempre.
Rifiuti abbandonati in strada, l’Arengo mette in campo telecamere mobili e fototrappole
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati