di Luca Capponi
Vai Marocco! Un’altra impresa che entra nella storia. Sconfitto il Portogallo con il gol di En-Nesyri sul finire del primo tempo, la semifinale dei Mondiali è sua. E chi l’avrebbe mai detto. Spettacolo ed emozioni che il calcio sa dare. Anche in Qatar, dove pensavamo ci fossero solo calcolo e business.
Che inizi la festa, allora. Anche tra le cento torri, come nelle zone d’Italia (e non solo) dove la presenza marocchina è più forte. Impossibile non farsi contagiare dalla gioia di tutto un popolo rimasto sempre ai margini. Davide che sconfigge Golia.
Un carosello di auto che vede adulti festanti insieme ai bambini. Una catarsi trasversale, che ad Ascoli sfila lungo Via Angelini e poi nel centralissimo Corso Trento e Trieste, dove cori e bandiere avvolgono anche i meno partecipi. Anche chi di calcio poco sa o a chi proprio non importa. Il bello è anche e soprattutto questo. La rivalsa, l’esultanza inaspettata. Quando i pronostici sono da tutt’altra parte.
Dopo avere superato indenne (e inaspettatamente) il girone, il Marocco ha eliminato prima la Spagna negli ottavi e ora, nei quarti, ecco un’altra vittima eccellente. Il Portogallo del piangente Cristiano Ronaldo.
Ora l’appuntamento è per il 14 dicembre: semifinale contro la Francia. Con le Marche in prima fila. Sabiri, che oggi è rimasto in panchina, è un ex Ascoli che ha lasciato un bellissimo ricordo tra il 2020 il 2022 (43 presenze e 11 gol). E poi Cheddira, espulso per doppia ammonizione contro i lusitani, nativo di Loreto e capocannoniere della Serie B con il Bari.
Il Marocco e la sua favola. Impossibile restare impassibili. E non continuare a crederci.
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