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Passi avanti nella vertenza in Area Vasta 5, ma non abbastanza per i sindacalisti: confermati scioperi e manifestazioni ad Ancona

ASCOLI - Tante le richieste di infermieri e oss, rimaste senza risposta alla vigilia del passaggio dall'Asur centralizzata ad Azienda sanitaria territoriale, tra cui l'implementazione dei fondi contrattuali. Ecco i punti di vista di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fials e Rsu - da una parte - e Nursind, Nursing Up e Usb, dall'altra
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La protesta a Palazzo dei Capitani, venerdì 8 luglio

 

Passi avanti della vertenza che da mesi vede impegnati i rappresentanti dei lavoratori, in Area Vasta 5. Tante le richieste di infermieri e oss, rimaste senza risposta alla vigilia del passaggio dall’Asur centralizzata ad Azienda sanitaria territoriale.

 

Nonostante siano state intavolate le condizioni per l’accordo su alcuni punti cruciali, nessuna sigla sindacale intende recedere dallo sciopero, indetto per domani, 16 dicembre, da Nursind, Nursing Up e Usb, e per il 20 dicembre da Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fials e Rsu.

Sciopero e manifestazione ad Ancona, in entrambi i casi.

Mancano rassicurazioni sull’implementazione dei fondi contrattuali. 

 

C’è l’accorso sulla sottoscrizione di un contratto collettivo integrativo stralcio, per l’attribuzione delle progressioni economiche orizzontali 2022 le quali, in base ai criteri convenuti, dovrebbero essere assegnate a quella parte di personale che non è stata già beneficiaria negli anni 2019 e 2021.

 

Altro obiettivo raggiunto, che però non ha soddisfatto tutte le sigle, è stato il riconoscimento dei tempi di vestizione e di consegna: 

«I minuti riconosciuti sono stati pari a dieci, per ciascun turno, per i tempi di vestizione e pari a dodici, per i tempi di consegna, laddove previsti», spiegano i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fials e Rsu.

Si tratta di una procedura transattiva (per evitare quindi contenziosi) che permetterà, a ciascun beneficiario, di ricevere gli emolumenti nella misura corrispondente al 80% della somma spettante (dal 21 maggio 2018).

 

Nursind, Nursing Up e Usb si dicono soddisfatti per la proroga di 4 mesi dei precari in scadenza a fine anno. Ma «ovviamente la lotta continua per ottenere le stabilizzazioni in base alla legge “Madia” (36 mesi) e per quella relativa al Covid (18 mesi), ancora un miraggio nella nostra regione», puntualizzano.

 

«Sul tempo vestizione – dicono i sindacalisti di Nursind, Nursing Up e Usb – abbiamo chiesto alla Rsu e parte pubblica di inserire all’interno dell’accordo l’individuazione delle figure di “addetti all’assistenza”, per dare effettiva garanzia e tutela ai lavoratori che devono indossare una divisa. 
Per questo non abbiamo ritenuto, senza le sopracitate garanzie, di dare il nostro assenso a tutela dei lavoratori».

Proposto a Rsu e direttore di Area Vasta 5 un pagamento “a rate” delle premialità Covid, pari a circa 300.000 euro.

 

Passi avanti, appunto, con l’apertura di un canale di comunicazione che sembrava ormai destinato ad essere rinviato ad anno nuovo, con nuovi attori e nuove mansioni nella parte pubblica. Ma non abbastanza per i sindacalisti che non retrocedono dalla mobilitazione, «nei confronti di Regione e Asur – si legge nella nota di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fials e Rsu- al fine di conseguire la più volte richiamata implementazione dei fondi contrattuali».

m.n.g.


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