di Salvatore Mastropietro
Le sconfitte, come spesso accade, rilasciano un bel po’ di sensazioni negative nell’ambiente Ascoli, ma con la sosta di fine anno ci sarà tempo di assorbirle per ripartire più carichi nel 2023. All’indomani di Ascoli-Reggina (0-1) in casa bianconera ha parlato il direttore sportivo Marco Valentini, che ne ha approfittato per fare un bilancio dell’anno solare che sta per finire, del girone d’andata e della sessione di calciomercato che invece è in procinto di aprirsi.
«Se parliamo con il mood della partita di ieri – ha esordito il diesse maceratese – è normale che ci sia un velo di rammarico, ma noi dobbiamo guardare a quello che abbiamo fatto nel 2022 e nella prima parte di quest’anno. Il bilancio complessivo di questa annata è positivo, è stata senz’altro la miglior annata dell’Ascoli negli ultimi 7-8 anni e questo ci deve rendere orgogliosi, si è intrapresa la strada giusta. Oggi siamo noni a un punto dall’ottava, stesso livello della scorsa annata, ma io penso che questa stagione sia più complicata in quanto livellata verso l’alto. Non dimentichiamoci che questa estate abbiamo fatto cassa perché c’erano da sistemare delle posizione pregresse e che giochiamo mediamente con 4-5 under in campo. Questo nono posto ha un valore maggiore rispetto a quello dello scorso anno, fermo restando che comunque non vogliamo accontentarci, sappiamo che dobbiamo migliorare. Quando sono arrivato qua mi era stato chiesto di ringiovanire la squadra e cercare di fare dei buoni campionati per restare agganciati alla parte sinistra della classifica e al treno dei migliori».
Rispetto a quando Valentini è arrivato all’Ascoli (ottobre 2021) sicuramente oggi la situazione è ben diversa sotto molteplici aspetti: «Quando sono arrivato c’era una situazione negativa e depressa nell’ambiente del calcio ascolano, questa sensazione si percepiva chiaramente anche all’interno della società. Il merito maggiore di questa squadra e dell’allenatore dello scorso anno è quello di aver ricreato entusiasmo, ieri lo abbiamo visto ma lo vediamo sin dalla prima giornata. Purtroppo contro la Reggina non siamo stati in grado di ripagare il calore con una prestazione degna della cornice di pubblico. Personalmente aver ringiovanito la squadra penso che sia stato importante, è la strada giusta in un campionato come quello che affrontiamo».
IL RENDIMENTO CASALINGO – «Secondo me bisogna guardare anche alle prestazioni, ci sono state partite come contro Como e Modena dove avremmo meritato di vincere. Non so se c’è una spiegazione razionale, probabilmente per caratteristiche la nostra è una squadra grintosa e di gamba, quindi molti singoli si trovano maggiormente a proprio agio quando non devono fare la partita e quando devono giocare di ripartenza. Comunque questo non deve diventare un cruccio, tra le mura amiche dobbiamo invertire il trend ma il “Del Duca” lo dobbiamo sempre considerare come una risorsa, l’Ascoli ha sempre costruito le sue fortune in casa».
L’ASSENZA DI LEALI – «Secondo me Nicola è tra i tre top della categoria, non averlo avuto è stata sicuramente una grande mancanza. Non ci sono esempi di altre squadre che hanno perso il loro primo portiere per un periodo così lungo. Guarna comunque dobbiamo ringraziarlo, non giocava da tanti anni un numero così importante di partite, ha dato il massimo ma è ovvio che il nostro titolare è Leali. Baumann? Non è stato convocato contro la Reggina per scelta tecnica, il nostro trittico ideale è Leali-Guarna-Bolletta. Baumann lo abbiamo inserito in rosa per necessità e per cautela, purtroppo non si è ambientato bene nel nostro contesto. Ha parecchie richieste in Italia e all’estero, valuteremo la possibilità migliore per lui».
IL CAMBIO DI MODULO – «Questa estate con l’allenatore avevamo già parlato della possibilità di un cambiamento di modulo, considerando anche la possibilità di fare cinque cambi a partita in corso. Abbiamo preso Donati e Giordano che possono giocare sia a quattro sia a cinque, come hanno dimostrato in Serie C, anche le nostre mezze ali sono duttili. Il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 è abbastanza naturale, basta alzare un uomo. A stagione in corso è stato bravo l’allenatore a non intestardirsi, è evidente che con il 3-5-2 questa squadra ha ritrovato solidità e autostima. Dico sempre che bisogna partire dalla concretezza e dall’equilibrio, tra l’altro non vedo in questa Serie B squadre che fanno calcio champagne, vedo tutte squadre che badano più al sodo a partire dal Frosinone».
I SINGOLI – Valentini ha fatto il punto della situazione su alcuni singoli, a partire da Buchel e Falzerano: «È un caso che non esiste, semplicemente è stato fermo per più di un mese e la squadra quando è mancato ha trovato una sua solidità. Poi nella nostra mentalità quando si torna il posto bisogna riconquistarselo, faccio l’esempio di Dionisi e Simic che nella prima parte di campionato non giocavano. Eramo si è sudato il posto da Bari in poi, l’allenatore non ha preclusioni poi spetta ai calciatori metterlo in difficoltà. Con i cinque cambi le possibilità ci sono per tutti, chi non gioca vuol dire che non sta mettendo in difficoltà l’allenatore. Io non ho mai chiamato Buchel o il suo entourage per metterlo in uscita, poi se lui avrà idee diverse me lo dovrà comunicare. Vogliamo continuare a puntare su di lui, fermo restando che ci aspettiamo che torni un perno per questa squadra. Falzerano lo scorso anno è stato uno dei migliori quinti del campionato, può ricoprire più ruoli, parliamo di un giocatore di categoria. Posso garantire che negli allenamenti va a duemila all’ora, gli sono state date delle opportunità ma lui stesso sa che in campo non sta rendendo per quello che è il suo blasone. Mendes? Sapevamo che occorreva dargli del tempo, siamo soddisfatti del suo approccio in allenamento e quando viene chiamato a giocare. Escludo che possa cambiare aria, è un giocatore che con il tempo giusto farà vedere tutte le sue qualità. Collocolo? Lo abbiamo rinnovato poco tempo fa, rimarrà sicuramente con noi fino a giugno e poi in estate vedremo».
ATTACCO E MERCATO – «A livello numerico siamo a posto, ma nelle nostre valutazioni sappiamo che qualcosina manca. Se ci sarà un’uscita ci sarà un’entrata di livello simile o superiore. Quello di gennaio è un mercato particolare, bisogna essere chirurgici, non possiamo fare stravolgimenti. Lo scorso anno abbiamo preso tre giocatori fuori rosa e ci siamo rinforzati, se ci saranno le occasioni giuste miglioreremo la squadra come è nei nostri piani. A centrocampo dobbiamo sopperire alla cessione di Saric e all’infortunio di Gnahoré, ma questo lo sappiamo già da settembre. Operazioni sugli esterni? Giordano ha 21 anni e sta facendo bene. Siamo soddisfatti di tutti i ragazzi che abbiamo portato questa estate, sono tutti esordienti in B. Per la corsia di destra sono super soddisfatto di Donati, è una certezza di questa squadra, ma probabilmente dobbiamo fare in uscita in quella posizione. Io comunque ritengo che questa squadra abbia un suo equilibrio all’interno dello spogliatoio, paradossalmente lo scorso anno siamo sbocciati con la cessione di Sabiri».
RINNOVI DI CONTRATTO – Colgo l’occasione per fare chiarezza, abbiamo programmato per tempo rinnovando Quaranta e Collocolo. A Leali è stata fatta un’offerta prima del suo infortunio, ma ha preferito prendere del tempo. Ho riavvicinato il suo entourage una decina di giorni fa, ma mi hanno detto che l’intenzione è quella di aspettare ancora un po’. Io comunque non nutro nessun dubbio sulla sua professionalità, il fatto di essere in scadenza non è un problema per il professionista che è. A breve si rinnoveranno automaticamente i contratti di Falasco, Botteghin ed Eramo. A Dionisi è stata fatta un’offerta in estate, ma anche lì è stato preso del tempo per valutare. Con il suo entourage l’accordo è di riparlarne a giugno, ma non escludo che il discorso possa essere affrontato prima».
CODA E TSADJOUT – «Non penso che Coda possa fare solo al nostro caso, ma noi in questo momento non abbiamo ancora fatto delle valutazioni su chi uscirà. Ad oggi le società non hanno ancora ben chiaro in mente chi sono i calciatori in uscita, fare nomi oggi è prematuro. Coda piace a tutti, è uno dei più forti della categoria, ma ad oggi non c’è una trattativa. Abbiamo le nostre idee e le svilupperemo compatibilmente con le disponibilità economiche e con le idee delle altre società. Bidaoui? È il più penalizzato dal cambio di modulo, purtroppo è il lontano parente rispetto al calciatore dell’anno scorso. Affronteremo la situazione con lui e il suo entourage per capire meglio le sue volontà. Tsadjout? È un giocatore che a me è sempre piaciuto, ma non so se è in uscita dalla Cremonese. Qualora dovesse essere ceduto sicuramente a me interesserebbe».
FONTANA, SALVI, FABBRINI, ILIEV – «Per Iliev c’è una trattativa con una società bulgara. Fontana vorremmo mandarlo a giocare per testarlo, merita un’occasione per mettersi in mostra. La situazione di Fabbrini ce la portiamo dietro da mesi, ma è anche suo interesse quello di trovare una sistemazione. Per Salvi parleremo con il suo entourage, è un calciatore sul finale di carriera e quindi vedremo se riusciremo a trovare una soluzione, fermo restando che è un uomo che merita rispetto e considerazione per come si sta comportando».
DIFESA – «Giocando a tre bisogna avere cinque centrali affidabili, lo richiede il campionato. Compreso Tavcar, noi abbiamo cinque titolari. Bellusci lo scorso anno ha fatto un girone di ritorno grandioso, in questo momento stanno giocato altri ragazzi ma lui per noi rimane un top, quando avrà l’opportunità farà la sua parte».
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