di Maria Nerina Galiè
A poche ore dalla riorganizzazione del Sistema Sanitario regionale, oggi 31 dicembre, non ci sono ancora, ufficialmente, i nomi di coloro che dovranno “traghettare” le Ast, ex Aree Vaste, fino alla nomina del direttore, a seguito di un’apposito bando.
Nel Piceno vanno per la maggiore pronostici su Antonello Maraldo, grottammarese, e Gilberto Gentili, senigalliese, direttore del distretto sanitario di Senigallia ed ex direttore generale Asl Umbria 1. Gentili era già stato commissario ad Ascoli nel 2008, per qualche mese, di quella che allora si chiamava Asl 13.
Ma la nomina potrebbe stravolgere ogni previsione.
Nel frattempo, val la pena porsi qualche dubbio sulla legittimità dell’intero percorso volto al cambiamento, da Azienda Sanitaria unica regionale ad Aziende locali, con personalità giuridica e autonomia economica.
L’imbeccata arriva dalla consigliera regionale Anna Casini, che non è proprio una profana dell’argomento vista la sua precedente esperienza come vice presidente della Regione Marche e rimasta sempre attenta sulle tematiche inerenti la Sanità, picena in particolare.
«La legge regionale 19 del 2022 (che ha decretato la nascita delle Ast, ndr), non è stata ancora “sdoganata” dal Governo. Sarebbe utile sapere come la pensano Ministero della Salute e Mef che hanno interloquito la legge stessa.
Ed emergono già le prime criticità, a partire dal commissariamento delle neonate Ast. Siamo in una fase transitoria che non è stata né studiata né pensata», sono le parole della consigliera regionale del Pd.
Le sue affermazioni sono supportate da due interlocuzioni di Ministero Salute e Mef, di fine settembre.
Entrambi i dicasteri chiedevano “lumi” alla Regione, sulla legittimità della nomina dei commissari, ma anche sull’aspetto economico, sulla spesa che tutta la riorganizzazione avrebbe richiesto. Se c’è un piano, “visto il breve lasso di tempo” – obiettava il Mef – che non vada a pesare sul Servizio Sanitario Nazionale, a partire dal riassorbimento del personale in carico all’Asur.
In particolare il Ministero dell’Economia e della Finanza si chiede, rimandando la valutazione anche al Ministero della salute, se i nuovi enti (le 5 Ast) come descritte nella legge regionale 19 dell’11 agosto 2022 siano coerenti con i decreti legislativi ( 502 del 1992 e 517 del 1999) che regolamentano le Aziende Sanitarie territoriale.
Ma le perplessità di Anna Casini sono anche relative ad altri aspetti, più prettamente legati alla provincia di Ascoli: «Fermo sta per avere un nuovo ospedale mentre nel Piceno rimangono i due plessi.
Fermo avrà l’ospedale unico, di primo livello con attrezzature che noi non potremmo nemmeno ubicare perché non ci soni i solai.
Non si sa ancora cosa accadrà con il nuovo presidio di San Benedetto, ma con 80 milioni si farà solo un piccolo ospedale».
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