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Acquaroli incontra Castelli: «Per una ricostruzione efficace serve coinvolgere i territori, no alla rassegnazione»

SISMA - Il governatore delle Marche dopo il faccia a faccia con il nuovo commissario alla Ricostruzione: «Abbiamo convenuto che sarà fondamentale prospettare programmi strategici coinvolgendo i territori per attrarre lavoro e investimenti, questa fase sarà determinante per contrastare la rassegnazione e restituire una forte prospettiva per ripopolare le aree colpite e trattenere imprese, giovani e famiglie»
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Acquaroli e Castelli

«Oggi pomeriggio ho incontrato il senatore Guido Castelli, nuovo Commissario per la ricostruzione post-sisma, a cui ho rivolto i complimenti per l’incarico ricevuto: una grande opportunità nei confronti della nostra regione, che conta purtroppo il 64% dei danni di tutto il cratere sismico, e per la quale rinnovo il ringraziamento al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni».
A parlare è il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli che oggi pomeriggio, giovedì 5 gennaio, è tornato a sedersi al tavolo con il suo ex assessore, oggi nelle vesti di senatore nonchè di commissario alla Ricostruzione.
«Con Castelli abbiamo ricordato quando a più riprese, anche lo scorso giugno, avevamo evidenziato con forza una fase di preoccupante stallo della ricostruzione, dovuta anche al superbonus 110% e al rincaro dei prezzi delle materie prime. In quelle circostanze – ha detto Acquaroli – avevamo anche sottolineato come la marginalizzazione del ruolo delle Regioni, in particolare sulla gestione dei fondi del Pnrr Sisma, non avesse favorito una programmazione sinergica dei progetti e delle politiche di rivitalizzazione sociale ed economica delle aree interne, fondamentale per stimolare i giovani e i territori così duramente colpiti.
Abbiamo convenuto che, per garantire al cratere una ricostruzione efficace e concreta, sarà fondamentale prospettare una serie di programmi strategici coinvolgendo i territori, volti ad attrarre lavoro e investimenti e a rendere competitiva l’economia delle comunità. Questa fase – ha concluso il governatore delle Marche – sarà determinante per contrastare la rassegnazione e per restituire una forte prospettiva necessaria, oggi più che mai, per ripopolare le aree colpite e trattenere imprese, giovani e famiglie».

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