Ancora interventi sulla questione aborto nel Piceno, dove l’Area Vasta 5 ha revocato la storica convenzione con la sezione ascolana dell’Associazione italiana per l’educazione demografica, come ultimo atto prima di essere soppiantata.
Ora è la volta di Elena Leonardi, senatrice, coordinatore Marche di Fratelli d’Italia, ex presidente della Commissione Salute della Regione, prima di essere eletta in Parlamento.
«Ma quale diritto negato?» afferma, riferendosi alle dichiarazioni del Partito Democratico (della consigliera regionale Anna Casini prima, di Marica Cataldi, vice segretaria provinciale del Partito poi),
«Le polemiche del Pd – dichiara infatti Leonardi – sono, come al solito, false e pretestuose e prive di ogni fondamento.
Se è venuta meno la necessità della convenzione esterna per l’IVG all’ospedale di Ascoli, il motivo è chiaro e lo spiega la stessa Ast (leggi qui).
Ad oggi l’interruzione volontaria di gravidanza è garantita dalla Sanità pubblica, con 4 medici non obiettori, con un servizio 7 giorni su 7, sia con intervento programmato che con urgenza.
Un servizio che si riesce a garantire alle donne e non certo un attacco alla libertà di autodeterminarsi.
Come al solito le accuse del Pd sono solo strumentali e vanno rispedite al mittente.
Ritengo insopportabile la strumentalizzazione politica di questo tema, che andrebbe invece trattato con delicatezza e cognizione di causa.
E soprattutto, accogliendo con favore la notizia che un servizio si riesce a garantire dalla Sanità pubblica senza ulteriori spese per i cittadini.
Evidentemente questa non è la priorità per la sinistra».
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