Prosegue in queste ore il viaggio delle due navi di Ong alle quali il ministero dell’Interno ha assegnato lo scalo di Ancona come porto di sbarco.
«Il Viminale ha rifiutato la nostra richiesta di un luogo sicuro più vicino per lo sbarco dei 73 sopravvissuti a bordo della Geo Barents. La nave si sta dirigendo verso nord» fanno sapere dalla nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere che sta trasportando migranti del Sudan, Nigeria, Ciad, Eritrea, Sud Sudan, Niger, Ghana ed Egitto, tutti uomini, a bordo non ci sono donne.
Respinta anche la richiesta della “Ocean Viking” di Sos Mediterranee che sta navigando nel Mediterraneo con 38 persone, anche minori non accompagnati.
«Le autorità italiane hanno confermato Ancona come porto sicuro, nonostante il meteo molto preoccupante. Questo ordine va contro l’interesse dei naufraghi e il diritto internazionale, inoltre svuota il Mediterraneo» scrive su Twitter un volontario dell’equipaggio che si trova a bordo dell’imbarcazione.
L’approdo delle due navi è atteso alla banchina 22 dello scalo dorico per l’11 gennaio a distanza di poche ore l’una dell’altra.
Per definire i dettagli dell’accoglienza, ieri si sono svolte due riunioni nel capoluogo di regione con i tavoli di confronto per Protezione Civile regionale, Autorità di sistema portuale, Comune di Ancona, Questura, Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri, Sanità marittima e Ast Ancona.
Nella fase successiva all’arrivo dei passeggeri e alla loro identificazione, si attiverà l’ospitalità nelle strutture di accoglienza del territorio.
E’ probabile che non tutti i migranti salvati restino nelle Marche.
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