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Sanità, i sindacati non disseppeliscono l’ascia di guerra: martedì prossimo presidio davanti al “Mazzoni”

ASCOLI - Lo hanno deciso Fp Cgil, Cisl Fp, Ugl Salute, Fials e la Rsu che saranno presenti davanti alla palazzina A (Direzione dell'Ast) dalle ore 14,30 alle 15,30. Nel mirino sempre l'inadempienza contrattuale dell'Asur rispetto al contratto nazionale e a quello integrativo aziendale sottoscritto
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I rappresentanti dei sindacati che hanno annunciato il presidio del 17 gennaio

 

I sindacati Fp Cgil (Viola Rossi), Cisl Fp (Giorgio Cipollini), Ugl Salute (Benito Rossi), Fials (Francesco Menzietti) e la Rsu (Paolo Grassi il coordinatore) hanno deciso di organizzare un presidio davanti alla Direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale (Ast) di Ascoli, presso la palazzina A dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli per martedì prossimo 17 gennaio dalle ore 14,30 alle 15,30.

 

Lo fanno per quelle che ritengono “le gravissime omissioni perpetrate in danno ai dipendenti dell’attuale Azienda Sanitaria Picena (ex Area Vasta 5, ndr) e all’intera collettività di questo territorio da parte della Regione Marche, dell’Asur, nonché dall’attuale gestione commissariale: le violazioni dell’ex articolo 47 della legge 428/1990 e dell’articolo 8 comma 1 della legge regionale 8 del 21 marzo 2017, il mancato rispetto dell’accordo sindacale dell’8 febbraio 2022 e la mancata attribuzione delle progressioni economiche orizzontali 2022″.

 

Di questo sono ovviamente stati messi al corrente il presidente e gli assessori alla Sanità e al Bilancio della Regione Marche, il direttore del Dipartimento Salute, la commissaria straordinaria e il responsabile delle relazioni sindacali della neonata Ast di Ascoli.

 

«Tale iniziativa – dicono – si rende necessaria poiché, sebbene dal 2021 abbiamo intrapreso un percorso di mobilitazione nei confronti della giunta regionale e della Direzione generale dell’Asur per l’inaccettabile e profondissima carenza di risorse del salario accessorio dei lavoratori del comparto tuttora. A oggi, gennaio 2023 ormai inoltrato, nessuna di queste istituzioni preposte ha adempiuto a quanto stabilito dai contratti e dalle leggi e tutto ciò a danno dei lavoratori dell’Ast di Ascoli Piceno e dei servizi che questa eroga all’utenza.

 

Abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale dipendente – aggiungono – lo scorso 8 novembre 2022 e avendo sollecitato le figure preposte innumerevoli volte senza ottenere nulla di certo se non vane promesse politiche e considerando che la situazione è estremamente peggiorata. Non solo non sono stati restituiti i 495.000 euro prelevati dalle risorse del salario accessorio del 2021, ma si stima uno splafonamento simile per il 2022, che non è stato comunque neppure fornito, oltre allo stallo in cui versano gli accordi sottoscritti circa alcuni istituti contrattuali come le progressioni economiche e i tempi di vestizione.

 

Dopo il presidio del 17 gennaio, metteremo in atto ulteriori e più forti iniziative per ripristinare i diritti dei lavoratori della Sanità picena. Qualora la convocazione dell’incontro tra le delegazioni sindacali previsto per quel giorno per la presentazione della neo commissaria dell’Ast (Vania Carignani, ndr) non venisse integrata nell’ordine del giorno con le note questioni irrisolte – la conclusione – come Rsu e come organizzazioni sindacali, non parteciperemo all’incontro».

 

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