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Rocca Monte Varmine, ecco il “manifesto” dei sindaci di Fermo e della Valdaso

INVIATO al presidente della Regione quello in cui 24 primi cittadini chiedono maggiore valorizzazione per diventare un centro nevralgico per lo sviluppo del territorio. «Che venga inserito nel Piano regionale delle opere pubbliche danneggiate dal sisma fuori dal cratere»
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Rocca Monte Varmine da anni è un luogo che merita la massima valorizzazione. Per diventare punto nevralgico per lo sviluppo della Valdaso, e non solo. Perché le sue peculiarità sono note, paesaggio, agricoltura, turismo, bellezze storiche e artistiche. Il passo da fare è agire in modo comune e compatto, per portare avanti progetti concreti e fattibili.
Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro (Comune proprietario dell’immobile), quello di Carassai Gianfilippo Michetti (il Comune dove si trova la Rocca) e altri ventidue primi cittadini di altrettanti Comuni della Valdaso, appartenenti sia alla provincia di Ascoli che di Fermo, hanno sottoscritto una manifesto volto a dare maggiore risalto e sensibilizzazione alla struttura per poter avviare delle progettualità che diano finalmente il “la” ad azioni di recupero, insieme ad una programmazione organica di valorizzazione delle numerose potenzialità dell’area. Lo hanno inviato al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
I COMUNI FIRMATARI
Fermo, Carassai, Altidona, Campofilone, Comunanza, Force, Lapedona, Montalto Marche, Monterinaldo, Monte Vidon Combatte, Montedinove, Montefalcone, Montefiore dell’Aso, Montefortino, Montelparo, Montemonaco, Monterubbiano, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Rotella, Santa Vittoria in Matenano, Smerillo.

IL MANIFESTO

Pensiamo che Rocca Monte Varmine sia un simbolo del nostro passato e del nostro futuro, un punto di incontro tra storia, cultura, economia e coesione che può rappresentare il fulcro di un progetto territoriale integrato. Vogliamo impegnarci per la rinascita di Rocca Monte Varmine per orientare lo sviluppo integrato della Valdaso, un territorio che possiamo definire “Più Marche, da sempre”. Per tale ragione chiediamo che il Castello di Rocca Monte Varmine venga inserito nel Piano Regionale per le opere pubbliche inerente edifici o monumenti danneggiati dal sisma fuori dal cratere. La centralità, in un logica di strategia turistica e culturale, della Rocca di Montevarmine. Il bene in questione è stato lesionato durante il sisma del 2016 e se ne chiede l’inserimento nel Programma delle Opere Pubbliche della ricostruzione. Vogliamo e siamo pronti a cooperare affinché la Valdaso e la sua costellazione di borghi possa diventare una buona pratica marchigiana e nazionale di sviluppo socio-economico-culturale-ambientale post sisma, in linea con la strategia regionale. Vogliamo e cercheremo il modo affinché i giovani siano al centro di questo processo di ripopolamento e di neo-popolamento avviando lavori nuovi che diano loro dignità sociale per riabitare i luoghi, mantenendo alta la qualità ambientale e abitativa del prezioso patrimonio territoriale».

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