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Bonus 110, frode milionaria: in carcere un imprenditore e un amministratore di condominio, ai domiciliari il progettista, trema il mondo dell’edilizia (Video e foto)

OPERAZIONE "Makeover" delle Fiamme Gialle su crediti inesistenti anche per il "bonus ristrutturazioni facciate". Ipotizzati reati da far tremare i polsi: truffa aggravata (ricevute erogazioni pubbliche per 900.000 euro), auto riciclaggio, falsità ideologica in certificati, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni. Nei guai anche un professionista che ha predisposto le pratiche burocratiche. Perquisizioni e sequestri, ma siamo solo all'inizio
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di Andrea Ferretti

 

Su disposizione della Procura della Repubblica di Ascoli, la Guardia di Finanza del Comando provinciale, in collaborazione con la Polizia Giudiziaria della stessa Procura ha eseguito  quattro misure cautelari per una frode milionaria legata al Bonus 11o% “ristrutturazione facciate”.

 

La frode, per ora e solo per ora, si è consumata ad Ascoli e a San Benedetto. Due persone sono finite in carcere, una è stata posta ai domiciliari, un’altra è stata interdetta all’esercizio della professione. Non sono mancati, ovviamente perquisizioni e sequestri di materiale sia cartaceo che informatico.

 

L’indagine è solo all’inizio e quello attuato dai finanzieri di Ascoli guidati dal colonnello Gianfranco Lucignano è stato solo il primo tassello di un modus operandi illegale che molto probabilmente avrà ulteriori sviluppi. Basti pensare che l’indagine che ha portato a questi primi provvedimenti è durata circa un mese. Molto breve.

 

Ma ora, anche attraverso l’acquisizione della documentazione sequestrata, il rischio che nella “rete” delle Fiamme Gialle finiscano molte altre situazioni, e quindi diverse altre persone, è molto probabile. Il mondo dell’edilizia, insomma, trema.

 

Le indagini, dirette dalla Procura di Ascoli, sono state condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Finanza di Ascoli in collaborazione con i colleghi della Polizia Giudiziaria presso la Procura.

 

La frode scoperchiata nel mondo dell’edilizia riguarda le agevolazioni fiscali previste per il “Bonus ristrutturazioni facciate” e il “Bonus 110%”) legate al “Decreto Rilancio” del 2020.

 

I reati ipotizzati sono gravissimi: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per circa 900.000 euro, auto riciclaggio, falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebite compensazioni.

 

Le Fiamme Gialle hanno raccolto consistenti elementi di prova su un meccanismo illecito, attuato ripetutamente mediante false operazioni di ristrutturazione edilizie e/o rifacimento delle facciate condominiali, la predisposizione di documentazione tecnico-amministrativa e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

 

Lo scopo era quello di maturare indebitamente crediti di imposta per importi milionari, da monetizzare attraverso successive operazioni di cessione comunicate all’Agenzia delle Entrate.

Dal monitoraggio degli edifici, che sarebbero stati oggetto di lavori di ristrutturazione e già conclusi sulla carta, è emersa invece l’inesistenza dell’esecuzione degli stessi. Sono in corso ulteriori accertamenti anche sulla base del materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni per una completa ricostruzione dei fatti.

 

Sulla base del quadro indiziario raccolto, fondato anche su attività di intercettazione, ferma restando la
presunzione di innocenza il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli, su richiesta della Procura, ha disposto, per pericolo di inquinamento delle prove e per pericolo di reiterazione dei reati, la custodia cautelare in carcere per un amministratore di condominio e un imprenditore edile, la misura degli arresti domiciliari per un professionista che ha curato la progettazione e la direzione dei lavori, la misura interdittiva nei confronti dell’altro professionista che ha predisposto le pratiche burocratiche, attestato falsamente l’avvenuta esecuzione dei lavori e rilasciato i certificati di collaudo e i visti di conformità. Nei prossimi giorni i quattro saranno interrogata dal gip e potranno fornire la loro versione.

 

La caserma della Guardia di Finanza di Ascoli, sede del Comando provinciale

 


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