di Andrea Ferretti
L’Ascoli riparte da Breda. E’ lui il nuovo allenatore del Picchio dopo l’esonero di Bucchi che a Cittadella si è seduto per l’ultima volta sulla panchina bianconera, in un pomeriggio coinciso con la peggiore partita disputata dal Picchio in questa stagione, una delle più disarmanti degli ultimi anni.
Al “Tombolato” subito dopo il triplice fischio la squadra non ha fatto in tempo a rientrare negli spogliatoi che è giunta la telefonata (o forse un messaggino) di Pulcinelli che aveva deciso di esonerare Bucchi. Decisione forse tardiva perchè sarebbe stato più logico farlo dopo il ko interno col Palermo, ma in quelle ore il mercato era ancora aperto e c’era in ballo la partenza di Bidaoui…
Dopo qualche minuto l’annuncio ufficiale della società. Quindi l’apertura della caccia al sostituto. Caccia fatta di telefonate e incontri quella del Club. Toto allenatore, invece, nelle chiacchiere, infarcite di delusione e tanta rabbia, dei tifosi che da qualche anno, come noto, non si sfogano più nei bar ma sui social. La lista dei papabili in 36-48 ore si è allungata a dismisura, fino allo sprint finale nel quale Breda ha battuto il ritorno di Pillon.
Breda è il decimo tecnico dell’era Pulcinelli il quale nell’estate 2018 annunciò Vivarini dopo che l’Ascoli Picchio del presidente Francesco Bellini si era salvato ai playout nel doppio confronto con l’Entella al termine della stagione 2017-2018 con Cosmi. Quest’ultimo a metà del campionato aveva rilevato Fiorin che guidò da solo la squadra per due partite dopo averlo fatto dall’inizio in tandem con Maresca.
Nel 2018-2019 Vivarini fu dunque il primo allenatore di Pulcinelli che il 3 luglio aveva rilevato il Club da Bellini. A fine stagione Ascoli 11° con 43 punti: salvo.
L’anno successivo (2019-2020) decise di affidare la panchina a Zanetti. In quella travagliata stagione, l’allenatore che ora guida l’Empoli in A venne esonerato e la squadra affidata al giovane tecnico Abascal, lo spagnolo che allenava la Primavera, che prese il suo posto in occasione di Livorno-Ascoli per poi lasciarlo a Stellone (da poche ore al Benevento al posto di Cannavaro), che non lasciato traccia, il quale venne presto licenziato con la definitiva promozione in prima squadra di Abascal. Fu una meteora, venne esonerato pure lui e Pulcinelli puntò su Dionigi. A fine stagione Ascoli 14° con 46 punti: salvo. Nonostante tutto a fine campionato il divorzio.
Nel 2020-2021 si ripartì con meteora Bertotto, una scommessa totale, si proseguì con Delio Rossi che deluse forse pure se stesso e si concluse con Sottil: Ascoli salvo al 16° posto con 44 punti. Sempre Sottil l’anno dopo, e siamo al passato campionato 2021-2022, ha raggiunto i playoff chiudendo la regular season al 6° posto con 65 punti. Dopo il suo passaggio all’Udinese in A, nell’estate 2022 la scelta di Bucchi.
Non è una novità, anzi ormai è routine, il contemporaneo avvicendamento di allenatore e direttore sportivo. Nelle stesse ore dell’esonero di Bucchi, l’ultimo caso a Benevento con gli esoneri di Cannavaro (allenatore) e Foggia (diesse).
Ad Ascoli, nonostante le contestazioni della tifoseria, il diesse Valentini incassa nuova fiducia da Pulcinelli. Il dirigente maceratese firmò il contratto con l’Ascoli il 31 ottobre 2021 con scadenza 30 giugno 2022, poi il 28 aprile 2022 gli è stato rinnovato fino al 30 giugno 2024. Prima di lui i diesse di Pulcinelli ad Ascoli sono stati nell’ordine: Tesoro, Bifulco, Polito, Lupo.
Valentini ha operato in due sessioni di mercato invernale (gennaio 2022 e gennaio 2023) e una sessione estiva (2022). Tre step che hanno portato in maglia bianconera ventidue giocatori. Tranne Paganini, Ricci, Tsadjout, Fontana e Baumann gli altri ci sono ancora: Bellusci, Falasco, Giordano, Lungoyi, Ciciretti, Donati, Simic, Falzerano, Giovane, Gondo, Mendes, Gnahorè, Adjapong, Proia, Forte, Sidibè, Marsura. Come tutte le ciambelle, con il buco sono riuscite molto bene quelle di Falasco, Bellusci (per ora limitatamente alla scorsa stagione) e Simic.
In attesa di altre ciambelle da gustare, resta un arcano l’ingaggio-lampo del portiere Baumann che è già un ex. Sul fronte delle uscite da sottolineare l’affare di un anno fa concluso con la Sampdoria per Sabiri (1 milione di euro) e quelli della scorsa estate con il Palermo e il Lecce: per Saric in rosanero 1.8 milioni di euro, per Baschirotto in giallorosso molto meno (350.000 euro). Infine la recentissima cessione, per molti aspetti incomprensibile, di Bidaoui al Frosinone (200.000 euro) che ha dato la stura a rabbia e polemiche di gran parte della tifoseria.
Rabbia e polemiche che si sono attenuate con l’esonero di Bucchi. E che, forse, si placheranno con una convincente vittoria sul Perugia. Stavolta i giocatori non hanno alibi.
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