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Radiologia, «al “Madonna del Soccorso” meno macchine e medici, ma maggior carico di lavoro rispetto al “Mazzoni”»

SAN BENEDETTO - Torna alla carica il comitato cittadino che qualche settimana fa aveva denunciato lo squilibrio tra i due presidi piceni analizzando i dati relativi agli accessi al Pronto Soccorso
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La Radiologia del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto a confronto con quella del “Mazzoni” di Ascoli: sono queste, stavolta, al centro dell’intervento del comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” che qualche settimana fa aveva fatto una disamina sui Pronto Soccorsi dei due ospedali piceni.

La premessa: «Pur essendo previsti 28 tecnici di radiologia al “Madonna del Soccorso” – sostiene il comitato – ne troviamo solo 22, alcuni dei quali potrebbero andar via all’esito di concorsi esterni. E le ferie restano sempre difficili da poter godere».

Ecco i dati riferiti dal comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso”:

«RISONANZA MAGNETICA – Ad Ascoli abbiamo quasi 8.200 esami, a San Benedetto 5.700. Ma ad Ascoli ci sono due macchine per la Risonanza Magnetica, entrambe chiuse e quindi possono fare tutti i tipi di esame. Anche a San Benedetto sono due, ma una è aperta, idonea solo per le articolazioni minori, (come gomito o ginocchio). Quella chiusa spesso assurge agli onori della cronaca per i continui guasti.

TAC – Al “Mazzoni” ce ne sono due più una terza in Radioterapia, al “Madonna del Soccorso” ne abbiamo una. Ad Ascoli vengono fatti complessivamente, con le tre TAC, oltre 12.200 esami. A San Benedetto, in proporzione, con una TAC si dovrebbero fare meno della metà degli esami, ossia intorno ai 5.000. Invece ne sono stati fatti 10.600, neanche 2.000 meno di Ascoli che ha tre apparecchi.

MAMMOGRAFIA ED ECOGRAFIA AL SENO – ad Ascoli 6.900, a San Benedetto 8.200 circa.

ESAMI RX ORDINARI – Troviamo tre apparecchi, con due tecnici, ad Ascoli per 21.600 esami, mentre a San Benedetto, con un solo apparecchio e con un tecnico, abbiamo oltre 17.800 esami, ossia in proporzione il 148% in più.

ECOGRAFIE – Tra pazienti interni ed esterni, Ascoli con cinque apparecchi ne fa oltre 10.100. San Benedetto, con tre apparecchi, ne fa oltre 12.100, quindi in proporzione il 100% in più.

DIAGNOSTICA AL PRONTO SOCCORSO – Quanto alla diagnostica strumentale del Pronto Soccorso (Rx e TAC), abbiamo circa 24.000 esami ad Ascoli, circa 33.500 esami a San Benedetto che, ricordiamolo, ha un numero di accesi per codici medio-gravi (azzurro, arancione, rosso) quasi doppio di quello di Ascoli (leggi qui).

Concludendo, al “Mazzoni” più macchine, più medici, più tecnici, quindi turni meno stressanti.

Al “Madonna del Soccorso” meno macchine – mediamente più vecchie e logorate dall’uso, quindi meno performanti – meno medici, meno tecnici e molto più lavoro.

 

Il Comitato non accetta che questi dati passino sotto silenzio e rende pubblica, ai cittadini e ai politici (anche a quelli che mistificano continuamente la realtà e scappano davanti ai numeri) questa ennesima carenza, questo squilibrio a  sfavore dell’ospedale della Riviera, voluto e mantenuto, a vantaggio dell’ospedale del capoluogo di provincia e in danno della corretta e razionale allocazione delle risorse.

 

Per un sano confronto restiamo in attesa dei dati ufficiali Ast, ma restano incontestabili – in ogni caso – la realtà dei tecnici mancanti e un parco macchine obsoleto e ampiamente sottodimensionato.

Ci dicono che a breve dovrebbe arrivare un nuovo ecografo: bene, ma se sostituirà un vecchio e inadatto ecografo la disparità di cinque ad Ascoli e tre a San Benedetto resta.

Ci dicono che la nuova risonanza è stata “prenotata”, ma i tempi dei lavori e quelli dell’acquisto sono sempre sconosciuti. Anche dopo il concreto arrivo di queste due macchine, ovviamente non cesseremo di monitorare costantemente la situazione fino alla risoluzione di tutti gli attuali gravi problemi, al di là dei contentini per tenerci buoni, con molta attenzione ad eventuali ulteriori tagli dei servizi radiologici dell’ospedale costiero».


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