di Maria Nerina Galiè
L’ultimo saluto ad Andrea Silvestrone ed ai suoi figli Nicole e Brando, di 14 e 8 anni, si terrà domani – giovedì 9 febbraio – a Montesilvano (Pescara) alle ore 11, nella chiesa “Visitazione della beata Vergine Maria”.
L’atleta paralimpico ed i suoi bimbi hanno perso la vita nell’incidente in autostrada, nella galleria Castello di Grottammare, dello scorso 4 febbraio, e sono destinati a diventare inconsapevole simbolo di una tragedia annunciata, da altre tragedie oltre che dalle grida di allarme degli utenti, da anni alle prese con i disagi di un tratto di autostrada martoriato da cantieri, mala gestione, scelte discutibili.
Un tratto di autostrada che taglia in due l’Italia, stretto e zeppo di gallerie, da tempo sottodimensionato per l’intensità di traffico che registra.
Finito quell’incubo, via alle opere necessarie per la messa a norma: stessi problemi che, vista la precedente esperienza, e non capitati all’improvviso, potevano essere gestiti diversamente. Non è stato fatto.
Andrea, Nicole e Brando probabilmente – ed aiuta pensare che sia così – salveranno altre vite, facendo alzare il livello di attenzione ai prossimi che attraverseranno il percorso a ostacoli del tratto autostradale in questione.
Ma soprattutto, di fronte a quello che è accaduto, ed a distanza di poche settimana dalla morte di Samuele Cotichini nella stessa galleria, da ogni angolo delle stanze dei bottoni si leva il grido: “Ora basta!”.
Andrea Silvestrone, originario dell’Emilia Romagna, viveva a Montesilvano.
Dei suoi tre figli è Diego, 12 anni, unico sopravvissuto alla strage della A14. Diego è ancora ricoverato al “Salesi” di Ancona dove è stato operato due volte. Reagisce alle cure ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
La mamma Barbara Carota è sempre accanto a lui ed il riconoscimento delle salme è toccato ai fratelli di Andrea, Luca Silvestrone, e di Barbara, Paolo Carota.
Il magistrato di Fermo (competente territorialmente poiché l’incidente è avvenuto a Grottammare) ha dato il nulla osta per il rilascio dei corpi, a seguito dell’ispezione cadaverica.
Per Andrea, Nicole e Brando è ora il tempo di riposare in pace. Per i loro cari di piangere lacrime inconsolabili.
Per chi invece deve decidere come risolvere il problema del tratto piceno della A14 è tempo di passare notti insonni fino alla soluzione.
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