Trasformare il complesso militare di Fiumesino nella cittadella degli archivi giudiziari delle Marche.
La riqualificazione dell’ex Caserma Saracini di Falconanra diventerà ufficiale il 28 febbraio, quando il sindaco Stefania Signorini firmerà il protocollo d’intesa tra l’Agenzia del Demanio, il Ministero della Cultura, il Ministero della Giustizia e il Comune di Falconara.
Chiusa dal 2000 e in grave stato di abbandono, la scelta di dare nuova vita all’ex Saracini, nasce dall’esigenza dell’Agenzia del Demanio (che ne è proprietaria) di valorizzare il patrimonio pubblico, e dal bisogno del Ministero della Giustizia di razionalizzare gli spazi degli archivi giudiziari marchigiani.
«Per il Comune – ha detto Signorini – la riqualificazione della vecchia caserma rientra tra le priorità perché si inserisce in un percorso complessivo di rilancio dei quartieri di Villanova e Fiumesino, portato avanti attraverso il progetto Ves, per la realizzazione di un polo socio-culturale al posto della ex scuola Lorenzini grazie a finanziamenti statali per 2milioni di euro e il progetto Pinqua, che ha messo a disposizione 7,5 milioni di euro di finanziamenti per la ristrutturazione degli immobili comunali storici e il recupero dell’ex Squadra Rialzo».
Gli spazi della ex Caserma Saracini sono in grado di far fronte alle esigenze di tutti gli uffici giudiziari delle Marche, che in molti casi, soffrono per la saturazione degli archivi.
In particolare «i tribunali di Ancona, Ascoli, Fermo, Macerata e Pesaro, con le ex sezioni distaccate di Jesi, Osimo, Senigallia, Camerino, Civitanova e Fano – fa sapere il Comune – hanno urgente bisogno di nuovi spazi per il materiale giudiziario cosiddetto “di deposito”, destinato all’Archivio di Stato, mentre gli uffici della Procura della Repubblica di Fermo e del tribunale, della Corte d’Appello, della Procura Generale, del tribunale di Sorveglianza, del tribunale dei Minorenni e della Procura della Repubblica di Ancona risultano saturi anche con riferimento al materiale cosiddetto “corrente”, che non è ancora scartabile o cedibile all’Archivio di Stato».
L’ex caserma avrebbe dunque la capacità di soddisfare tutte le esigenze, disponendo di una superficie coperta di 10.637 metri quadri e di una superficie scoperta di 46.563.
Il piano di valorizzazione dell’Agenzia del Demanio, «stando a quanto emerso a giugno durante un sopralluogo congiunto – riprende la nota del Comune – prevede la creazione di un moderno Polo Archivistico Regionale della Giustizia con una capacità contenitiva di almeno 50.000 metri lineari di archivi, per accogliere gli archivi del Ministero della Giustizia attualmente frazionati in distinti immobili, per la gran parte in affitto. L’operazione, stando alle stime dell’Agenzia del Demanio, consentirà la chiusura delle locazioni passive con un risparmio per lo Stato di 168.286 euro l’anno».
Infine, le comunità limitrofe potranno utilizzare «sale, spazi espositivi e biblioteche interne al Polo – conclude – dedicate alla consultazione del materiale. L’ipotesi progettuale prevede anche di dotare il Polo stesso di un sistema di digitalizzazione degli archivi che consenta una graduale dematerializzazione e un accesso alle informazioni archiviate da parte dei cittadini e degli addetti ai lavori».
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