Vania Carignani, commissario straordinario di Ast Ascoli, probabilmente non si aspettava che il suo compito sarebbe stato così complicato.
Certamente sarà stata informata del fatto che nella Sanità picena si respirava un’aria bollente tra i dipendenti, “i più poveri delle Marche”, con lo spauracchio di tagli del personale, fondi del personale “prestati” per pagare gli stipendi e non ancora restituiti, nomine bloccate per gli incarichi di funzione, su cui si è reco necessario fare chiarezza.
E sindacati spaccati e pronti a darsi addosso ad ogni occasione. Fino alla chiusura delle trattive con i dirigenti Ast da parte di uno dei due gruppi.
L’8 febbraio i rappresentanti dei lavoratori (sigle sindacali e Rsu) si sono incontrati con la commissaria Carignani. All’ordine del giorno tutti i problemi dell’Ast.
Ma per Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fials e quasi tutta la Rsu la riunione è finita dopo le prima battute. Per Nursind, Nursign Up e Usb è continuata.
Per chi ha lasciato la sala, la prosecuzione della discussione è stata definita «un’azione indebita, strumentale e finalizzata a negare le legittime iniziative di mobilitazione», indette poi revocate proprio per la convocazione.
Non è così per la Carignani che in una nota risponde: «La volontà del Commissario è sempre stata finalizzata alla costruzione di corrette relazioni, di un dialogo costruttivo e trasparente improntato alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi e del rispetto dovuto agli organismi rappresentativi dei lavoratori e della parte datoriale con la piena consapevolezza della necessità di discutere, affrontare e condividere con questi le numerose problematiche della Ast».
La Rsu – di tutta risposta – affiancata da Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fial, indice un’altra assemblea presidio, per il 15 febbraio dalle ore 12 alle ore 13,30 davanti alla direzione di Ast Ascoli, all’ospedale “Mazzoni”. E stavolta i sindacalisti non intendono tornare sulla decisione.
Più agguerriti che mai chiedono anche «specifici incontri a tutti i sindaci della provincia di Ascoli, per sensibilizzare gli stessi sulla disastrosa situazione in cui versa la sanità del territorio». E ancora, prospettano di «mettere in atto plateali iniziative finalizzate a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla gravissima situazione economica, finanziaria ed organizzativa dell’Ast, e di organizzare un’assemblea dei coordinatori facenti funzioni per verificare con gli stessi la sussistenza o meno delle condizioni per il prosieguo dello svolgimento di tali attività finora svolte gratuitamente, in totale dispregio alla normativa di riferimento».
Un braccio di ferro che, alla fine, non vedrà vinti e vincitori, mentre i cittadini sono sempre più disorientati.
m.n.g.
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