di Federico Ameli
È stata una settimana, la scorsa, sofferta e particolarmente difficile da digerire sul fronte della viabilità per il Piceno, alle prese con l’annosa questione legata ai cantieri dell’autostrada A14, e in particolare per la Vallata del Tronto, catapultata da qualche giorno a questa parte sulle prime pagine della cronaca locale per un insolito susseguirsi di quattro incidenti stradali che, da Castel di Lama a Spinetoli, hanno inevitabilmente finito per turbare la quotidianità delle comunità che gravitano lungo la Salaria. E mettiamoci pure i cantieri sulla superstrada Ascoli-mare che da qualche giorno sono ricomparsi.
Proprio sull’antica strada che collega il Piceno a Roma, negli ultimi giorni sono andati in scena ben tre episodi con al centro altrettanti malcapitati pedoni che, nel tentativo di attraversare la strada o anche semplicemente passeggiando sul marciapiede, sono stati travolti dalle auto in corsa, con conseguenze più o meno gravi.
Da Colli a Colli, il ciclo di sinistri che nel giro di pochi giorni ha profondamente segnato la Vallata si è aperto e chiuso proprio nel Comune amministrato dal sindaco Andrea Cardilli, con due anziani investiti sulla Salaria appena dopo il tramonto, l’uno a poca distanza dall’altro e in circostanze del tutto simili.
Qualche chilometro più a est, a Pagliare, un altro episodio potenzialmente drammatico avvenuto nella serata di mercoledì 8 febbraio, quando una donna di 45 anni è stata centrata da un’auto che viaggiava nella sua stessa direzione.
Completa un quadro di per sé già decisamente allarmante la folle corsa del 45enne residente in Abruzzo che, nel tardo pomeriggio di sabato 11 febbraio, ha investito un uomo di 53 anni che passeggiava in via Roma, a Villa Chiarini di Castel di Lama. Senza neppure aver prestato soccorso alla vittima, il pirata della strada è stato poi prontamente rintracciato dalle forze dell’ordine.
Nessun incidente mortale, fortunatamente, ma il bilancio degli ultimi giorni resta comunque allarmante in Vallata, dove traffico, incidenti e sicurezza stradale hanno inevitabilmente monopolizzato il dibattito locale.
Dovendo prendere in esame episodi verificatisi dopo il tramonto, una prima considerazione dovrà necessariamente riguardare le condizioni di luminosità, troppo spesso precarie e in alcuni casi del tutto assenti, che caratterizzano le strade del territorio.
Eppure, se da un lato il buon senso insegna che non bisogna attendere il lutto per porre rimedio a una situazione di emergenza, dall’altro l’esperienza del sindaco Cardilli – e di ognuno di noi, nel nostro piccolo – insegna che spesso, più che tra i tornanti poco illuminati, il pericolo si nasconde negli abitacoli e tra le mani di chi guida, sempre meno salde sul volante.
«Personalmente non farò nulla perché, purtroppo, la causa principale di questi incidenti è riconducibile alla mancata attenzione degli automobilisti, ormai troppo indisciplinati – commenta il primo cittadino di Colli – si intuisce bene dalle dinamiche degli incidenti, che nell’85% dei casi sono dovuti alla disattenzione di chi guida. Si tratta di dati di fatto che, essendo anche carabiniere, conosco bene.
È facile in questi casi puntare il dito sull’illuminazione pubblica: qualcuno si è lamentato delle luci al led che non garantirebbero una luminosità adeguata, quando invece le luminarie che abbiamo sulla Salaria sono le stesse di 50 anni fa, quelle previste dal codice della strada.
Servono più attenzione alla guida e un maggiore rispetto del codice della strada – afferma – facendo ovviamente attenzione a non usare il telefono alla guida: capita spesso, purtroppo, di assistere anche in superstrada ad auto che sbandano improvvisamente, con conducenti che puntualmente sono impegnati a telefonare e a chattare».
Al di là delle dinamiche dei singoli casi verificatisi la scorsa settimana, è indubbio che alta velocità e uso del cellulare alla guida rappresentino un mix potenzialmente letale sulle nostre strade.
A questo proposito, per evitare che episodi del genere mettano di nuovo a rischio l’incolumità dei cittadini, pur condividendo le motivazioni del collega di Colli, il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio sta valutando la possibilità di un intervento dell’Amministrazione comunale a tutela della sicurezza stradale.
«È logico che nella maggior parte dei casi i motivi siano riconducibili all’attenzione degli automobilisti, che per altro, tranne qualche eccezione, vive sul territorio e dovrebbe conoscere bene queste strade – afferma Bochicchio -vista la situazione, dopo esserci confrontati sull’argomento, il comandante della Polizia Municipale di Castel di Lama ha inviato una lettera alla Provincia di Ascoli per richiedere l’installazione in Via Roma dei rallentatori di velocità o dei sistemi di rallentamento a effetto ottico o visivo, una possibilità che dal testo del codice della strada non emerge in maniera del tutto chiara».
Come segnalato da Bochicchio, infatti, l’articolo 42 prevede l’installazione di dossi artificiali esclusivamente su strade “residenziali” o nei parchi pubblici e privati, ma non sulle vie che costituiscono “itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.
Per fugare ogni dubbio, dunque, il Comune di Castel di Lama si è rivolto al proprietario della strada, nella fattispecie la Provincia di Ascoli, chiedendo al tempo stesso di indicare anche quale ente dovrà occuparsi dell’eventuale intervento.
Provincia il cui presidente è un sindaco della Vallata del Tronto – Sergio Loggi di Monteprandone – cioè uno che, come i colleghi Bochicchio e Cardilli, conosce molto bene il problema della viabilità, della sicurezza e dei rischi della vecchia Salaria.
In attesa di novità e di eventuali nuovi dossi, la speranza è che l’eco dei troppi incidenti in Vallata sia servito ad alzare l’attenzione su un tema su cui il confronto e la discussione non sono mai superflui.
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