di Andrea Ferretti
Gondo segna su rigore e si sblocca, l’Ascoli vince a Parma e sale a quota 32. Per Breda è il secondo successo consecutivo, niente male davvero. I bianconeri portano a casa tre punti fondamentali frutto di grinta, sudore e grande determinazione, ovvero le doti che erano scomparse nell’ultimo periodo della gestione Bucchi. Vittoria onestamente anche fortunata visti i due legni colpiti dal Parma e il gol salvato sulla linea da Botteghin a tempo quasi scaduto. Il capitano dell’Ascoli ha disputato una partita mostruosa e non può essere preso in considerazione dalla Nazionale brasiliana (visti i Mondiali chi si meraviglierebbe?) o da una squadra di Serie A solamente per la carta d’identità. E’ stato il migliore in campo, alla pari con l’arbitro Baroni.
LE PREMESSE – Nell’Ascoli mancano gli infortunati Dionisi e Simic. Breda conferma modulo (4-3-1-2 con Falzerano di nuovo alle spalle di Gondo e Forte) e l’undici che ha battuto il Perugia nel giorno del suo esordio sulla panchina del Picchio. La novità, nel Parma, è invece l’impiego per la prima volta di Charpentier, ex Ascoli, terminale offensivo del 4-2-3-1 di Pecchia. Prima curiosità: lo scorso anno l’unica vittoria bianconera al “Tardini” firmata Bidaoui. Seconda: Forte con la maglia del Benevento ha deciso la sfida nel girone di andata vinta dai campani contro il Parma. In tribuna il patron Massimo Pulcinelli, il presidente Carlo Neri, il direttore generale Domenico Verdone, il vice presidente Andrea Di Maso e il responsabile delle relazioni esterne Massimo De Santis. Sugli spalti circa 250 tifosi bianconeri, nulla rispetto ai 1.500 del passato campionato. Ascoli in maglia azzurra.
IL PRIMO TEMPO – Dopo quasi venti minuti di sbadigli, al 19′ Gondo arriva scoordinato su un pallone a pochi metri dalla porta difesa da Buffon. E’ in posizione molto defilata: palla sul fondo. La partita sembra svegliarsi dal torpore perchè subito dopo, al 21′, Bernabè avanza, arriva al limite, viene chiuso in ritardo e fa quindi in tempo ad innescare il sinistro. Leali è attento, si distende in tuffo e respinge: per fortuna dell’Ascoli il primo ad arrivare sulla palla è Botteghin. Il Parma insiste e al 27′ Charpentier raccoglie un traversone di Zagartitis e la sua girata esce sul fondo non lontano dal palo di Leali. Non c’è due senza tre. Al 32′ Estevez centra da destra e per poco non beffa Leali perchè la palla finisce sul palo. Il portiere rivive l’incubo del gol subìto, con identica modalità, a Ferrara contro la Spal. Alla fine la difesa sbroglia ricacciando il pallone dall’area. L’Ascoli non si chiude e riparte sempre, ma dalle parti di Buffon si fa vedere poco e male.
IL SECONDO TEMPO – Al ritorno in campo non c’è Buchel, al suo posto Giovane. Dopo meno di due minuti, su una bruciante ripartenza Gondo tenta di sorprendere Buffon con un esterno destro che finisce sulla rete esterna. Dopo otto minuti Forte accusa un problema muscolare e Breda getta nella mischia Marsura. Al 12′ occasione incredibile per l’Ascoli. Falzerano mette il turbo a sinistra e quasi dal fondo centra nell’area di porta. Gondo anticipa tutti e devia a botta sicura da mezzo metro. Si grida al gol, ma c’è da fare i conti con Buffon che, preso in controtempo, respinge con un piede confermandosi super anche a 45 anni. L’Ascoli c’è, sul Parma piove qualche fischio. Al 15′ Falzerano concede il bis e centra dalla stessa mattonella. Balogh anticipa Gondo ma controlla male, Gondo si mette tra avversario e pallone, viene toccato e va giù. Il rigore è netto. Lo stesso Gondo trasforma dal dischetto, poi nell’esultanza indossa una maschera e per questa rimedia un giallo. Era diffidato e l’ammonizione gli costa la squalifica: la società deve assolutamente multarlo. Dal settore ospiti si alza il “Picchio alè” dei supporter bianconeri saliti in Emilia. Poi giunge il tempo di cascate e lamentele, sono quelle dei giocatori del Parma che sperano che Baroni si commuova quando la palla finisce nell’area di rigore dell’Ascoli. Al 25′ Bernabè svernicia la traversa su calcio piazzato, Leali c’è. Pochi secondi e Breda richiama Falzerano per Proia: tatticamente non cambia nulla. Al 32′ Pecchia risponde inserendo Ansaldi e Inglese per Coulibaly e Sohm, quest’ultimo in campo solo da inizio ripresa, giusto il tempo per essere ammonito. Una mossa con cui Pecchia si boccia praticamente da solo. Il Parma attacca a testa bassa, non può essere altrimenti. La gara prende la fisionomia di un assalto, al 41′ Inglese di testa centra la traversa. C’è bisogno di ossigeno, e allora Breda fa un doppio cambio con Mendes e Eramo per Gondo e Caligara. Due brividi durante i cinque minuti di recupero. Al 46′ Eramo rimedia in extremis su Camara dopo una scivolata di Bellusci. Non è finita perchè al 48′ superman Botteghin ricaccia dalla linea di porta il colpo di testa di Valenti. Sarebbe stato l’1-1, un pareggio che tutto sommato ci stava.
PARMA (4-2-3-1): Buffon; Coulibaly (32’st Ansaldi), Balogh (18’st Camara), Osorio, Valenti; Estévez, Bernabé; Zanimacchia (18’st Man), Vazquez, Zagaritis; Charpentier (1’st Sohm e 32’st Inglese)). A disposizione: Chichizola, Corvi, Cobbaut, Circati, Hainaut, Juric, Bonny. Allenatore: Pecchia
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Adjapong, Botteghin, Bellusci, Falasco; Collocolo, Buchel (1’st Giovane), Caligara (43’st Eramo); Falzerano (25’st Proia); Forte (8’st Marsura), Gondo (43’st Mendes). A disposizione: Guarna, Donati, Tavcar, Giordano, Quaranta, Ciciretti, Lungoyi. Allenatore: Breda
Arbitro: Baroni di Firenze (assistenti Ceccon di Lovere e Gualtieri di Asti, quarto ufficiale Vogliacco di Bari, Var Di Paolo di Avezzano, Avar Muto di Torre Annunziata)
Rete: 16’st Gondo su rigore
Note: spettatori 9.059, incasso 68.267 euro (paganti 1.636 di cui 242 ospiti, euro 19.760; abbonati 6.531, rateo euro 48.507). Ammoniti: Buchel (A), Balogh (P), Coulibaly (P), Caligara (A), Gondo (A), Falasco (A), Sohm (P), Giovane (A), Zagaritis (P). Recupero 1’+5′
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