di Giuseppe Di Marco
Non si vedevano dal 2020, e d’altronde su quell’edizione del Carnevale si abbatté la tragedia della pandemia. Dopo tre anni di stop, i carri allegorici sono tornati a sfilare per le vie del centro, dando vita ad una festa in piena regola. Una festa che San Benedetto aspettava con ansia.
E alle 15.30, questo pomeriggio, erano già tutti lì fra Viale Secondo Moretti e la Rotonda Giorgini: centinaia, anzi migliaia di sambenedettesi assiepatisi tra l’Hotel Calabresi e il faro per assistere alla sfilata in versione ridotta dei carri di cartapesta. Un’autentica fiumana di cittadini intenta a divertirsi fra battaglie di coriandoli e scorpacciate di zucchero filato, in quello che è un appuntamento senza tempo e senza limiti di età.
Ad aprire le danze è stato quindi il carro “Che la magia inizi”, con tanto di Mago Merlino e Maga Magò in festosa tregua. Dopodiché è stata la volta di “Eccoci arrivati”, un’elegante carrozza recante il rinato – e, nelle fattezze, neonato – Carnevale. A chiudere è stato quindi “Attenti, c’è lo squalo”, metafora dei rischi che ha corso l’organizzazione della festa in corso d’opera. Ad inframezzare il passaggio dei carri, infine, sono stati i gruppi mascherati “I maghi di Ragnola”, “I giovani velisti”, “Isc Nord” e “I figli delle stelle”.
Immancabile l’intervento delle istituzioni cittadine. «Il carnevale è ripartito e questo è senz’altro un segnale positivo – ha affermato il primo cittadino Antonio Spazzafumo – faccio i complimenti a chi si è adoperato perché questa festa fosse un successo. Va detto che questo è soltanto l’inizio: abbiamo intenzione di migliorarci e miglioreremo. Come noto, agli organizzatori mancano le strutture per il rimessaggio e la lavorazione dei carri. È senza dubbio una parte difficile, ma non la stiamo trascurando».
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