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A Poggio di Bretta arriva il sindaco: problemi vecchi e nuovi spiragli di soluzioni

ASCOLI - Nel suo tour delle frazioni Marco Fioravanti ha incontrato i residenti. Con lui anche l’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli, il presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono e i consiglieri Laura Trontini, Stefano Cannella, Elena Stipa, Emidio Premici. Presto i semafori con telecamere per combattere gli eccessi di velocità
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di Walter Luzi

 

Il sindaco di Ascoli incontra gli abitanti delle frazioni. A Poggio di Bretta, dove ha fatto tappa ieri, giovedì, a memoria d’uomo, non si ricordava una visita del primo cittadino in tempi non pre-elettorali. Una novità assoluta che ha riempito la sala del bar alimentari Peroni. Di qui sono passati infatti, nell’ultimo mezzo secolo almeno, politici e amministratori di ogni colore con le loro promesse. Sempre le stesse. Marco Fioravanti è arrivato accompagnato, fra gli altri, dall’assessore ai lavori pubblici Marco Cardinelli, dal presidente del Consiglio comunale Alessandro Bono e dai consiglieri Laura Trontini, Stefano Cannella, Elena Stipa, Emidio Premici.

 

Sul tappeto i problemi di sempre. Parcheggi, verde, spazi sportivi e aggregativi inesistenti. Viabilità da Formula Uno. La scuola, appena riaperta dopo gli impegnativi lavori di ristrutturazione, che ora rischia di chiudere per mancanza di scolari. E altro ancora. Grandi problemi non nuovi per nessuno, dalle soluzioni ancora lontane. Il sindaco e i suoi più stretti collaboratori, ascoltano, prendono nota, si consultano. Complimenti, intanto, per averci messo la faccia, e per la buona volontà dimostrata. Se si riuscirà a combinare, a breve, finalmente, anche qualcosa di concreto, vi meriterete un monumento.

 

LA SCUOLA – Inaugurata forse troppo in fretta dopo il bel restyling, ha vissuto i primi giorni di riapertura con qualche problema di troppo, poi presto risolto. Ora cerca disperatamente iscrizioni perchè se non si riuscirà a riformare le classi rischia di richiudere subito.

 

I PARCHEGGI – Il sindaco parla al singolare, cioè di uno, con tempi burocratici di realizzazione, dice, ancora lunghi. Si dovrebbe parlare invece al plurale, individuando lungo tutto il paese le numerose aree su cui sorgono ruderi fatiscenti disabitati da quarant’anni. Se al loro posto sorgessero alberi, giardini e posti auto Poggio di Bretta sarebbe un posto migliore. Si chiama riqualificazione urbana. Due piccioni con una fava.

 

LA VIABILITA’ – Fra le case, lungo la Provinciale Ripaberarda, si corre, giorno e notte, come in un autodromo. La Provincia, proprietaria della strada, non ha nè intenzione, nè denari, da spendere in dossi. Il sindaco non se ne lava però le mani, e sta pensando seriamente di installare una serie di semafori con telecamere sempre attive per multare salatamente i velocisti e i trasgressori del rosso. Si può fare. Il cronometro è già partito per vedere quanto tempo si impiegherà.

 

IL CAMPETTO – I soldi spesi dalle Amministrazioni precedenti sono stati bruciati dal subitaneo stato di abbandono, dall’incuria generale, e dall’incivile, vandalo disprezzo del bene comune di pochi deficienti. Se ci si tornerà ad investire come centro non solo sportivo, ma polifunzionale, di aggregazione aperto a tutti, si dovrà prima creare una forma di presidio permanente, una co-gestione di più soggetti e associazioni, in maniera da garantirne la custodia, la vigilanza, la manutenzione e il pieno godimento da parte della intera comunità paesana. In questo senso si era lodevolmente, e lungamente adoperato, prima del covid, l’ex presidente del locale Circolo culturale ricreativo Acli, Emilio Santini, cercando il supporto e stimolando l’interesse dei tanti giovani in questa virtuosa operazione.

 

E’ auspicabile trovare, presto, unità di intenti, oltre le ridicole dispute da pollaio fra i diversi soggetti interessati, nell’interesse superiore della intera collettività. Operazione difficoltosa quanto quella, dell’Amministrazione comunale, reperire le risorse necessarie fra le pieghe del bilancio. Ma mai disperare. La platea solleva poi altre esigenze minori, ma non meno sentite. Dalla richiesta di un vigile urbano ai tombini delle strade che non ricevono. Dalle condizioni trascurate delle aree cimiteriali alla potatura dello storico grande pioppo che ancora resiste, solitario, sull’unica piazzetta del paese. Muto testimone di tutti i cambiamenti avvenuti intorno a sè. Dai pantani e i terreni coltivati di un tempo, alla colata indiscriminata di cemento armato che li ha sepolti per sempre. Dalle prime Topolino che arrancavano lungo la polverosa carrabile brecciata, agli emuli di Niky Lauda che vi sfrecciano oggi.


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