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Saltamartini sulla conferenza dei sindaci del Piceno: «Si è configurata come una sorta di riunione tra Comuni con medesima base politica»

SANITA' - L'assessore regionale risponde al presidente Sergio Loggi ed a quanti hanno biasimato per non aver partecipato all'incontro in Provincia dello scorso 23 febbraio. Ecco tutte le sue puntualizzazioni
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I sindaci presenti all’assemblea e, nel riquadro, l’assessore regionale Filippo Saltamartini

 

Assemblea dei sindaci del Piceno sul tema Sanità, dello scorso 23 febbraio: assenti molti primi cittadini, tanto che non si è raggiunto il numero legale per deliberare, ma anche l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e la commissaria di Ast Ascoli, Vania Carignani, sebbene invitati dal presidente della Provincia Sergio Loggi, promotore dell’incontro.

 

Il fatto che l’invito sia stato declinato non ha fatto piacere né a Loggi né ai presenti, tra cui i sindacalisti, che hanno espresso pubblicamente il loro biasimo.

Ecco pronta la risposta di Saltamartini che ha puntualizzato: «L’Assemblea dei sindaci è una struttura delineata dalla Legge 19 del 2022 che riforma il Sistema Sanitario Regionale e dalla 502 del 1992, che regionalizzò ed aziendalizzò la sanità, ed è un istituto che non può essere convocato univocamente dal presidente della Provincia, se l’obiettivo è quello di perseguire una unità di intenti».

Ed ancora l’assessore regionale: «Nel rapporto di leale collaborazione tra gli enti, tra comuni e regione, è necessario che ci sia rispetto formale delle istituzioni. La riunione che era stata convocata ad Ascoli, non solo non ha raggiunto il numero legale  ma si è configurata come una sorta di riunione tra comuni con medesima base politica».

 

Poi la “giustificazione” di Saltamartini, per l’assenza per un altro impegno: «Tra l’altro era noto che nella stessa giornata fosse stato indetto un consiglio comunale aperto sulla Sanità a Jesi. Occorre rispettare il principio di leale cooperazione tra Enti perché la Regione non può essere convocata univocamente dal presidente della Provincia e da un gruppo di sindaci che poi ne lamentano l’assenza.

E’ necessario che ci sia rispetto sostanziale e formale di quanto scritto in Costituzione: gli Enti hanno pari dignità ma ognuno ha le sue funzioni e la funzione sanitaria compete alla Regione. La Sanità non va strumentalizzata per una mera lotta politica».



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