Può una discarica essere per sempre? A chiederselo è Mauro Bochicchio, primo cittadino di Castel di Lama, che nella giornata di lunedì 27 febbraio ha preso parte alla riunione dell’Ata – Assemblea territoriale d’ambito – insieme ai sindaci del territorio, ai funzionari e ai rappresentanti istituzionali della Provincia di Ascoli.
Il tema al centro dell’assemblea è quello di cui si discute ormai dal 2015, ossia quel Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti poi bocciato dalla Regione Marche a causa della mancata definizione della procedura localizzativa relativa alla discarica d’ambito. Un errore di forma, dunque, condannato fermamente dal sindaco lamense.
«La situazione paradossale – afferma Bochicchio – è che questo obbligo o mancanza non ci è mai stato segnalato dagli uffici, né da chi è stato incaricato alla redazione del piano, che tra l’altro era tra i redattori del piano regionale dei rifiuti.
A questa situazione paradossale, durante l’assemblea, se ne sono aggiunte altre due: insieme a Sara Moreschini – sindaco di Appignano, ndr – abbiamo chiesto invano che nella procedura localizzativa si tenesse in conto come criterio penalizzante della presenza di altri impianti, in maniera da dare a chi vive sul territorio la speranza di una riduzione – e non di un incremento – dei carichi ambientali».
Come riferito dal sindaco Bochicchio, la proposta nata per salvaguardare la salute dei residenti nell’area di Relluce ha però registrato il parere negativo dei funzionari Ata.
«Eppure – aggiunge – indirizzi simili erano già stati adottati in altre Ata senza alcun problema. I tecnici, insomma, hanno trasformato un’opportunità localizzativa in un obbligo.
Questa decisione procedimentale, tra l’altro, è in contraddizione con quanto accaduto ad agosto 2021, quando all’ultimo fu deciso di inserire il biodigestore di Relluce nel Piano d’Ambito. La non aderenza al dettato normativo fu formalmente comunicata ai tecnici Ata con tanto di parere dell’autorità della concorrenza, ma la segnalazione cadde nel vuoto e la proposta fu fatta tranquillamente votare.
Il risultato lo scoprimmo qualche mese dopo: la Regione boccia il Piano d’ambito anche per l’erroneo inserimento del biodigestore, con motivazioni simili a quelle che avevo segnalato ed erano state ignorate.
Ringrazio invece tutti i colleghi sindaci che, accogliendo la mia proposta, hanno preteso che i futuri prezzi di abbancamento dei rifiuti siano verificati previa istruttoria tecnica volta a verificare la fondatezza delle richieste economiche – conclude -. Solo un comune ha votato contro: il Comune di Ascoli, che evidentemente vorrebbe applicare a Relluce le tariffe che meglio crede senza renderne conto all’intera provincia».
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