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“Basta avventurieri in città”, gli ultras della Samb bocciano l’imprenditore romano Valerio Antonini

SERIE D - Domenica lo avevano detto in faccia al referente del gruppo Claudio Anellucci al Trastevere Stadium. Nella notte lo hanno scritto ed affisso nella zona del porto. Domani scade l'ultimatum dei calciatori per il pagamento dei rimborsi ed intanto i rossoblù si allenano a porte chiuse
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di Benedetto Marinangeli

 

“Basta avventurieri in società, Antonini non ti avvicinare alla città”. Questo lo striscione firmato dalla Curva Nord Massimo Cioffi ed affisso nella zona del porto di San Benedetto. Domenica lo avevano detto in faccia al referente del gruppo Claudio Anellucci al Trastevere Stadium. Nella notte lo hanno scritto a Valerio Antonini, amministratore delegato della Quanton, l’azienda di base a Londra specializzata nel commercio internazionale di cereali interessata a rilevare il club del Riviera delle Palme.

 

Gli ultras della Samb non vogliono un’altra soluzione da fuori per la formazione rossoblù e sperano che l’accoppiata Massi-Rapullino possa dare un futuro certo alla Samb. Ma Antonini va avanti per la sua strada. Ieri l’imprenditore romano ha avuto un altro colloquio telefonico con Renzi nel corso del quale ha ribadito la sua proposta e cioè cinquecentomila euro per il sodalizio rossoblù, chiedendo inoltre una risposta da parte del presidente rossoblù entro lunedì prossimo 6 marzo.

 

Ma su questa operazione ad oggi c’è lo stop imposto dal Tribunale di Roma. Infatti il Tribunale capitolino ha inviato ad Antonini una comunicazione in cui si diffida proseguire la trattativa perché le quote della Samb sono pignorate per un credito di 220.000 euro che la società del Gruppo Tempo vanta nei confronti della “Garigliano srl” che controlla il 90% del club del Riviera delle Palme. Insomma piove sul bagnato in casa rossoblù.

 

Intanto Angiulli e compagni sono in attesa del pagamento dei rimborsi, fermi ad ottobre, promessi da Renzi nell’ultimo contatto telefonico di martedì scorso. Ad oggi nessun rossoblù è stato saldato o almeno pagato in parte e domani è l’ultimo giorno utile per ricevere quanto dovuto dall’imprenditore romano. Infatti come esplicitato nell’ultimo documento dell’Aic nel caso di ennesima promessa mancata la Samb non scenderà in campo domenica contro il Porto d’Ascoli.

 

Martedì scorso sono andati a sentenza quattro lodi arbitrali che facevano parte della seconda tranche relativa agli equi indennizzi della gestione Serafino. Cosa che va ad aggravare ulteriormente la massa debitoria della Samb ed il quantum che Renzi è obbligato a sborsare. La prima rata di pagamento scadrà il 15 marzo e poi ce ne saranno altre cinque cui ottemperare.

 

Intanto la Samb si allena a porte chiuse. Cancelli sbarrati questo pomeriggio al Samba Village di Stella di Monsampolo. Un componente dello staff rossoblù ha spiegato che la decisione è stata determinata dopo che ieri alcune persone hanno girato dei video della seduta di allenamento dei rossoblù in vista della partita con il Porto d’Ascoli. Dunque, uns mossa dettata dalla volontà di non concedere vantaggi agli avversari.

 

E allora la Samb lavora come se domenica dovesse scendere in campo regolarmente, nonostante lo stato di agitazione proclamato l’altro ieri e l’ultimatum a Renzi, ovvero la richiesta di saldare almeno una parte dei rimborsi spese entro domani. Anche nella gara di andata, lo scorso 30 ottobre con Fabio Prosperi in panchina i rossoblù si allenarono a porte chiuse. Allora finì 0-0.



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